Visions of Mana: un JRPG di tutto rispetto – Recensione PS5

Visions Of Mana Xbox Game Pass

La serie Mana in Italia purtroppo non ha mai goduto di troppa popolarità. Nata inizialmente come spin-off di Final Fantasy, con il primo capitolo uscito su Gameboy intitolato Final Fantasy Adventure in America e in Europa Mystic Quest, da noi non se ne è sentito mai troppo parlare ed è sempre rimasta una saga di action JRPG confinata a una ristretta nicchia di appassionati. Vuoi perché nessun capitolo è arrivato tradotto in italiano, vuoi perché la stessa Square Enix non l’ha mai pubblicizzata a dovere, dando precedenza a sue produzioni ben più blasonate.

Negli ultimi anni però, più precisamente dal 2020, grazie all’uscita del remake full 3D di Trials of Mana, la sorte si è ribaltata e grazie alla buonissima qualità di questo titolo, più persone hanno iniziato a interessarsi alle storie che hanno come filo conduttore il famigerato Albero del Mana.

Visions of Mana, uscito il 29 agosto di quest’anno dopo l’annuncio ufficiale a Gamescom 2023, si propone di rivitalizzare la serie dopo quindici anni di assenza di un capitolo mainline degno di tale nome. Il team di Ouka Studio sarà riuscito in quest’ardua impresa? Non ci resta che scoprirlo insieme.

Visions of Mana Recensione PS5

Sacrifici per mantenere stabile l’equilibrio del mondo – Trama

La trama di Visions of Mana ha luogo in un mondo in cui ogni quattro anni una Fata designa otto Alm provenienti da diversi villaggi per far sì che essi offrano la loro anima come sacrificio all’Albero del Mana. Così facendo l’equilibrio del mondo e il fluire del mana rimangono bilanciati, scongiurando possibili catastrofi che potrebbero spazzare via tutto. Ovviamente chi viene insignito di questo compito non può in nessun modo ribellarsi al destino e lo accetta di buon grado, anche perché si dice che chi si rifiuti porti sventura e distruzione al suo villaggio di provenienza.

Dopo un prologo parecchio interessante in cui prenderemo il controllo di due personaggi che non faranno parte del cast principale, la scena passerà al villaggio di Tianeea e al giovane Val, protagonista della storia che si metterà in marcia insieme all’amica di infanzia Hina in veste di suo protettore. La ragazza infatti è stata scelta come Alm del fuoco e dovrà compiere un lungo pellegrinaggio irto di pericoli fino all’Albero del Mana per donare a esso la sua vita. E queste sono le premesse, più cupe se raffrontante ai canoni della serie, con cui si apre la storia di Visions of Mana, che si dipana in nove capitoli (più uno extra!) tutti da spolpare.

Storia che risulta scritta più che discretamente e che mano a mano che prosegue diventa sempre più adulta e matura, lasciando da parte l’umorismo e la fasi più scanzonate che caratterizzano maggiormente la prima parte dell’avventura.

Anche il cast è realizzato con cura e i cinque personaggi giocabili hanno tutti quanti la loro personalità ben definita, per quanto ricadano, giocoforza, negli stereotipi tipici dei JRPG. Nonostante questo le interazioni tra di loro funzionano e sicuramente dopo qualche ora vi sentirete parte del gruppo e vi ci affezionerete. Menzione d’onore per Careena, che con il suo carattere forte e le sue battute sagaci è il personaggio che ci ha colpito di più. Notevoli anche gli antagonisti, i cui modi di agire hanno tutti un significato da scoprire nel corso della storia.

Ovviamente non aspettatevi una narrativa che vada a sconvolgere i canoni del genere o che faccia gridare al miracolo: Visions of Mana racconta con attenzione una storia piacevole ma che non brilla certo per originalità, non rinunciando però a trattare tematiche molto profonde come il sacrificarsi per il bene altrui e delle persone amate.

I neofiti o i giocatori più giovani sicuramente potranno apprezzare maggiormente la trama di questa produzione, anche se vi è una pesante nota dolente: il gioco non è stato tradotto in italiano nemmeno per quanto riguarda i sottotitoli. A nostro avviso una mossa abbastanza inspiegabile e che purtroppo allontanerà molta dell’utenza nostrana, scoraggiata dalla barriera linguistica. È possibile però scegliere tra doppiaggio giapponese e inglese, in modo da accontentare i puristi che vogliono godersi le voci nipponiche.

Visions of Mana Recensione PS5

Un lungo viaggio verso il sacrificio – Esplorazione

Ma al di là di tutto ciò, l’ultima fatica di Ouka Studio è anche bella da giocare? Visions of Mana farà la gioia degli amanti delle open-map disseminate di tesori da scoprire. Le aree di gioco infatti sono molto vaste, coloratissime e piacevoli da vedere e nell’aspetto ricordano vagamente quelle presenti nel recente GranBlue Fantasy:Relink. Grazie alla possibilità di eseguire un salto, o un doppio salto, ci si potrà spostare agilmente, a patto che non vi sia qualche odiosa e anacronistica barriera invisibile a impedirvelo.

Ma non sarete obbligati ad andare solamente a piedi; nel corso del vostro viaggio sarà possibile sbloccare delle cavalcature, tre in totale, che snelliranno le vostre peregrinazioni e vi renderanno invulnerabili agli attacchi nemici mentre siete sul loro dorso. Un esempio è il Pikul, un essere adorabile dal pelo nero, che troverete nelle prime fasi di gioco e che vi permetterà di scorrazzare in lungo in largo facendovi risparmiare molto tempo. L’unica nota dolente è che per battervi con gli avversari che vi troverete davanti dovrete necessariamente smontare dalla sua groppa e combatterli a terra, creando un loop un po’ fastidioso tra salita e discesa dal vostro fidato amico. Foste invece ancora più di fretta, non manca una comoda funzione di viaggio rapido, che vi teletrasporterà direttamente agli hot-spot che avete già sbloccato.

I problemi però sorgono quando si parla del reale contenuto delle mappe: è vero che sono presenti zone totalmente opzionali da visitare, ma spesso i forzieri che lì si rinvengono non sono di grande interesse contenendo essi oggetti piuttosto comuni. Anche le centinaia di fetch quest che potremo intraprendere parlando con determinati NPC nei villaggi o nelle aree esterne non brillano certo per originalità, divertimento e ricompense.

Molto riuscita invece la meccanica dei cosiddetti Elemental Vessels, che oltre ad avere una funzione in combat di cui parleremo a breve, vi permetteranno di utilizzare delle abilità uniche, come controllare golem per distruggere rocce che bloccano il passaggio o creare correnti di vento per arrivare su sporgenze più alte, aggiungendo quell’elemento puzzle in più alle mappe e invogliando il backtracking per scoprirne zone che prima erano precluse.

Visions of Mana Recensione PS5

Cinque guerrieri, numerosi classi, tanti nemici – Combat system

Ma com’è menare le mani in Visions of Mana? Il sistema di combattimento che riprende in gran parte quello già visto in Trials of Mana è divertente, frenetico e in tempo reale. In battaglia possono partecipare fino ad un massimo di tre personaggi, uno controllato direttamente dal giocatore, mentre per gli altri è possibile settare un comportamento da adottare (attaccare con ferocia, concentrarsi sulle cure, stare sulla difensiva ecc.). Sarà anche possibile, in qualsiasi momento, prendere il comando diretto di un altro protagonista presente in battaglia, scambiandolo con quello che si sta controllando, rendendo il tutto più dinamico e dando così vita a numerose strategie differenti.

Gli attacchi, come da tradizione, si suddividono tra pesante e leggero, che se si alternano tra di loro e li si concatenano a dei salti possono dare vita a devastanti combo che faranno pentire al mostro di turno di aver ingaggiato uno scontro con voi. Immancabile anche la schivata, che potrete eseguire per evitare i fendenti o le magie che vi verranno scagliate contro.

Ritornano da Trials of Mana anche i Class Strike, ossia tecniche speciali che potrete utilizzare una volta che l’apposita barra si sarà caricata infliggendo danni agli avversari o subendoli da loro. Ognuna di esse è legata ad un elemento specifico (Acqua, Fuoco, Vento, Terra, Luce, Oscurità, Legno e Luna) ed andrà utilizzata considerando le debolezze e le resistenze elementali del mob che si sta affrontando in quel momento, pena la possibilità che il nemico non subisca alcun danno se ad uno di questi immune. Questi attacchi speciali inoltre dovranno essere sfruttati con attenzione, dato che la barra è valida per tutti e tre i personaggi presenti in campo e non per il singolo individuo. Sbagliare quindi l’abilità da usare è questione di un attimo ed è bene fare molta attenzione, sebbene a difficoltà normale Visions of Mana non sia per nulla punitivo e, anzi, piuttosto facile. Se voleste infatti un grado di sfida più alto, il consiglio è quello di settare fin da subito la difficoltà al massimo.

A rendere però molto interessante il gameplay è il sistema delle Classi, rivisto da Trials of Mana. Nel recente remake, il cambio di job poteva avvenire quando un PG raggiungeva un determinato livello, mentre in Visions of Mana sarà possibile switchare dall’uno all’altro in qualsiasi momento a patto che si possieda un Elemental Vessel da equipaggiare. Aggiungendo all’equipaggiamento dei protagonisti uno degli otto talismani elementali sarà infatti possibile far apprendere loro nuove abilità di elementi diversi e cambiarne l’elemento innato, modificarne le statistiche di base e consentire loro di usare un tipo diverso di armi. Va aggiunto che ogni Elemental Vessel è unico e che può essere equipaggiato da un solo protagonista alla volta, conferendo ad esso dei poteri specifici, diversi da quelli degli altri, dando così vita ad un sistema che prevede otto job diversi per cinque personaggi, per un totale di quarantacinque.

Insomma, per gli amanti della componente ruolistica c’è molto con cui sbizzarrirsi, anche se, come già detto, queste meccaniche assumono più importanza in Hard Mode, considerando che a Normal Visions of Mana è davvero un gioco semplice. Semplice ma sicuramente bello da vedere, seppur con qualche piccola imperfezione.

Visions of Mana Recensione PS5

Un mondo colorato ma un po’ scattoso, accompagnato da una OST melodica – Tecnica e sonoro

Il mondo di gioco, con le sue vaste pianure, i suoi canyon roventi e i piccoli villaggi è una gioia per gli occhi. È colorato, sgargiante e sembra uscito da uno dei migliori anime in circolazione. I problemi riscontrati però riguardano il frame rate un po’ ballerino, perlomeno sulla versione PS5 da noi testata. Spesso e volentieri infatti è capitato che ci fossero degli scatti piuttosto evidenti, anche in modalità performance, sia in esplorazione sia durante le fight. Non essendo un gioco che fa utilizzo di un motore grafico troppo pesante il problema è da imputare a un’ottimizzazione non del tutto ben realizzata, il che è un peccato considerando quanto a livello visivo il quadro generale risulti delizioso. Anche i modelli dei protagonisti sono curati e ricchi di dettagli, un po’ meno le loro espressioni facciali ingessate che non risultano sempre convincenti, ma questo a causa del budget esiguo che è stato investito in questa produzione.

Menzione d’onore invece alla colonna sonora composta da Hiroshi Kikuta, che presenta delle ottime tracce. Ci è rimasto impresso in particolar modo il boss theme, che ancora canticchiamo nella nostra testa durante la giornata.

Conclusioni – Un buon proseguimento per la serie Mana

Visions of Mana è un action JRPG di tutto rispetto che non ha troppe pretese e che va dritto al punto, senza perdersi in inutili lungaggini. Nelle 35 ore che ci abbiamo impiegato per completarlo senza dilungarci troppo nell’affrontare i compiti secondari, il divertimento non è mai mancato, grazie a un combat system bello frenetico e a una trama discretamente interessante nonostante i numerosi cliché da cui è costellata.

Quest’ultimo capitolo della serie Mana è quindi un buonissimo gioco che farà la gioia degli appassionati del genere ma che purtroppo non riuscirà a raggiungere tutti i giocatori nostrani, non essendo stato tradotto in alcun modo nella nostra lingua. Peccato che probabilmente sarà anche la produzione che sancirà la chiusura di Ouka Studios, date le recenti voci che circolano a riguardo. Visto l’impegno profuso per la realizzazione di Visions of Mana e il buon risultato raggiunto con i pochi spiccioli a disposizione, ci auguriamo che a questo team di sviluppo venga data un’altra possibilità. Magari con un nuovo intrigante Mana, chissà.

RASSEGNA PANORAMICA
VOTO:
7.5
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