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2Dark – Hands On

1 Inetichettabile

Troppo spesso, al giorno d’oggi, attribuiamo agli oggetti che ci circondano una determinata categoria di appartenenza, come se tutto in questo mondo fosse equiparabile a qualcosa di simile o, comunque, avente la stessa utilità. Il discorso rimane invariato anche per il settore videoludico, tant’è vero che siamo soliti identificare ogni titolo in base al genere: RPG, FPS, platform, picchiaduro e così via. Ok, nella maggior parte dei casi effettuare una classificazione appare inevitabile, non vi sono dubbi, ma cosa succede quando un’opera balza fuori dai nostri convenzionali schemi? Ebbene, si tratta proprio di ciò che ha compiuto 2Dark.
A cura di Bigben Interactive, 2Dark sancisce il grande ritorno sulle scene di Frédérick Raynal, storico autore di noti capolavori del calibro di Alone in the Dark e Little Big Adventure. Nel 2014, insieme a tre esperti amici del settore, il celebre sviluppatore ha infatti fondato Gloomywood, studio indipendente francese in cui si è pensato di accostare elementi caratteristici di varie tipologie di esperienze – survival horror, puzzle, stealth, adventure – allo scopo di realizzare un progetto apparentemente semplice, ma in realtà colmo di contenuti assolutamente pregevoli.

2 Un prologo sconvolgente

Senza molte dolcezze, 2Dark ci schiaffa immediatamente davanti a un’introduzione quasi traumatizzante. Ci troviamo nel verdeggiante parco di Silent Mounts e il detective Smith – agente della polizia criminale della città di Gloomywood e protagonista del gioco – si sta godendo un tranquillo campeggio in compagnia della sua famiglia. A un certo punto, la moglie Helen e i figli Martin e Sandra decidono di allontanarsi un attimo per raccogliere la legna, lasciando al marito e padre il compito di sistemare le tende per la notte. Tuttavia, dopo pochi minuti, dall’interno del bosco sopraggiunge un grido spaventoso, presumibilmente di voce femminile. Sbigottito, l’uomo si fionda verso l’origine del funesto suono, ma ormai il dramma è consumato: il corpo esanime della sua cara amata giace a terra, mentre le due proli vengono portate distante da un lugubre pulmino.

Trascorsi sette lunghi anni dall’orrenda tragedia, il povero Smith non ha ancora perso la speranza di poter riabbracciare i propri pargoli e, benché radiato a vita dal corpo dell’ordine per aver pestato un paio di sospetti rapinatori, continua imperterrito a indagare sulla terribile vicenda che lo ha coinvolto, deciso a risolvere definitivamente il caso dei misteriosi rapimenti di minori e stanare lo spietato assassino che gli ha rovinato l’esistenza.

3 Oscurità is the way

L’obiettivo principale di 2Dark, dunque, consiste essenzialmente nel rintracciare i bambini scomparsi per strapparli dalle grinfie di folli psicopatici e feroci killer. Per raggiungere tale fine, abbiamo a disposizione molteplici strumenti, ciascuno dei quali selezionabile tramite un intuitivo inventario e combinabile con altri congegni. La tor cia elettrica, per esempio, può essere ricaricata in congiunzione alle apposite batterie, analogamente ad armi e proiettili. Discorso a parte, invece, meritano l’accendino e il pacchetto di sigarette, la cui unione permette di salvare la partita, sebbene non giovi affatto alla salute di Smith. Tra rivoltelle, piedi di porco, mazze chiodate e coltelli da cucina, un ruolo di primo piano spetta poi alle caramelle, impiegabili per diversi intenti: attivare da lontano leve o interruttori, disarmare trappole, fare rumore e distrarre i nemici, attirare l’attenzione dei fanciulli e spronarli a camminare più velocemente.

In 2Dark, come d’altronde lo stesso nome fa intuire, le tenebre ricoprono un’importanza fondamentale, non solo perché contribuiscono a fornire alle ambientazioni un aspetto agghiacciante, ma soprattutto in relazione agli enormi vantaggi che il loro sfruttamento produce nell’ambito del gameplay. Muoversi di soppiatto attraverso le tante zone d’ombra disseminate lungo i labirintici e angoscianti scenari isometrici, infatti, rappresenta sicuramente il miglior approccio adottabile, specialmente in considerazione del fatto che gli scontri frontali si rivelano quasi sempre un suicidio. Nonostante ciò, comunque, il combattimento diretto – vero trionfo splatter – costituisce talvolta l’unica soluzione in grado di assicurare il buon esito della missione, ovvero la liberazione di ogni piccolo imprigionato.

2Dark sancisce il ritorno sulle scene di Frédérick Raynal, storico autore di capolavori come Alone in the Dark e Little Big Adventure

Per concludere con successo un livello, quindi, Smith deve tentare di mettere in sicurezza tutti i bambini nascosti nella corrispettiva area, scortandoli in direzione della via d’uscita (Way Out) in gruppo o separatamente, impartendo loro semplici ordini o utilizzando le maniere forti, afferrandoli di peso e trainandoli sino all’ampio fascio di luce indicante la salvezza. La valutazione finale (da una a cinque stelle) cambia a seconda della quantità di pargoli effettivamente liberati, caramelle accumulate, vittime mietute e indizi scoperti.

4 Conclusioni

2Dark ha dimostrato di saper compensare abbondantemente i suoi pur evidenti limiti tecnici, affiancando a una sublime narrazione un originalissimo sistema di gioco, una terrificante atmosfera e una straordinaria colonna sonora. Se a tutto ciò aggiungiamo poi l’immensa ironia dei dialoghi, il fascino dei livelli disegnati a mano e una bella manciata di sana violenza, ecco che otteniamo un’esperienza capace persino di tenere testa ai moderni titoli tripla A. Per collaudare appieno il potenziale di 2Dark, però, dobbiamo attendere il prossimo 17 marzo, giorno in cui approderà su PlayStation 4, Xbox One e PC (Steam)

2Dark Story Trailer (Europe)

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