Fantasmi
A neanche due minuti dal New Game, infatti, il nostro Smith si ritrova con una moglie assassinata e due figli rapiti da loschi figuri; nonostante fosse un poliziotto, non è mai riuscito a trovare i colpevoli né a scovare la ragione di quell’atto scellerato.
Sette anni dopo, si ritrova a vivere in una casa enorme ma inquietantemente vuota. Foto della sua famiglia popolano ancora le pareti, ma spazzatura e bollette non pagate stanno prendendo il sopravvento. Qui, l’investigatore si è costruito una stanza segreta che spera di riempire con gli effetti personali – cogliete l’antifona – delle persone che gli hanno rovinato la vita.
In tutto questo tempo, ha conservato annunci e ritagli di giornali riguardanti assassini e malavitosi della zona, nella speranza di riuscire prima o poi a ritrovare la pista perduta da anni. Incredibile ma vero, nuovi casi di bambini scomparsi diventano per lui una manna dal cielo: non solo ha ora la possibilità di aiutare i bisognosi, ma persino di sperare che l’indagine lo riporti dritto dai suoi figli.
Un incipit che, per quanto stereotipato, acchiappa fin da subito. Quello che però inizia come un classico noir con detective depresso e dipendente da nicotina, si trasforma presto in un caso sorprendentemente crudo e dagli infiniti colpi di scena. A tal proposito, è davvero un peccato che gli sviluppatori non abbiano steso la sceneggiatura su una tela più accattivante: già solo affidarsi a delle sequenze animate statiche, piuttosto che a completamente anonimi dialoghi in-game, avrebbe di certo aiutato.
Nonostante uno stile grafico (volutamente) grezzo, riesce comunque a trasmettere alla grande la violenza visiva di cui si fa spesso carico; una violenza visiva che, precisiamolo fin da subito, potrebbe anche risultare indigesta ai più. Dopotutto, parliamo di maltrattamenti indicibili ad animali e, soprattutto, bambini; sevizie inanerrabili che, ovviamente, non vogliamo in alcun modo anticiparvi per non rovinarvi la (terribile) sorpresa. Se iniziate 2Dark, però, farete bene a prepararvi psicologicamente a uno dei titoli più crudeli e disgustosi dell’intera storia videoludica.
Nonostante uno stile grafico (volutamente) grezzo, riesce comunque a trasmettere alla grande la violenza visiva di cui si fa spesso carico; una violenza visiva che, precisiamolo fin da subito, potrebbe anche risultare indigesta ai più.