I 5 film d’animazione con maggiore incasso in Giappone

Prodotto nel 2008 dallo Studio Ghibli, il film è stato scritto e diretto da Hayao Miyazaki e in Giappone ha incassato ben 15,5 miliardi di yen (circa 134,9 milioni di euro). La storia ruota intorno a una specie di bambina-pesce che scappa dalla sua casa in fondo al mare e viene trovata da un bambino di nome Sōsuke, che la battezza Ponyo, sulla spiaggia. La piccola si invaghisce del ragazzino e desidera ardentemente diventare umana, così ruba la magia di suo padre per realizzare il suo sogno. In questo modo, tuttavia, finisce per rompere l’equilibrio del mondo e causa un violento tsunami che si abbatte sulle coste dove abita il suo nuovo amico. Ricongiuntisi, i due si trovano dunque a dover “superare una prova”, soltanto così Ponyo avrebbe la possibilità di rimettere le cose a posto e rimanere umana. “Ponyo sulla scogliera”, questo il titolo completo del lungometraggio, è una autentica favola contemporanea, con riferimenti a una delle più classiche novelle di tutti i tempi: “La Sirenetta” di Hans Christian Andersen. Il film parla di un’amicizia che supera qualsiasi barriera, che va oltre “il diverso” e tra i temi spicca anche quello della promessa, una responsabilità presa con serietà.

Film d’animazione di quest’anno scritto e diretto da Makoto Shinkai. In Giappone ha incassato ben 17,19 miliardi di yen (circa 150 milioni di euro) e ruota attorno a due personaggi: una studentessa delle superiori che abita in una cittadina di montagna, Mitsuha, e uno studente residente a Tokyo che svolge un lavoro part-time in un ristorante italiano, Taki. I due hanno vite del tutto differenti, ma in sogno si trovano l’una nei panni dell’altro. Il segreto che si nasconde dietro tutto ciò viene rivelato con lo svilupparsi della trama. Che dire, non vediamo l’ora di vederlo!

Diretto da Hayao Miyazaki e prodotto dallo Studio Ghibli nell’ormai lontano 1997, il film ha raggiunto il traguardo di 19,3 miliardi di yen (circa 169 milioni di euro). Il lungometraggio si impernia sulla lotta tra i guardiani sovrannaturali protettori della foresta e gli umani che, desiderosi di risorse, vogliono distruggerla. Comincia con il principe Ashitaka che si trova costretto a uccidere un gigantesco demone cinghiale per salvare il proprio villaggio: dopo averlo fatto fuori, tuttavia, scopre di aver attirato su di sé una maledizione che lo avrebbe portato alla morte. Mettendosi in viaggio alla ricerca di una cura, scopre che questo male aveva avuto origine dall’odio del demone cinghiale nei confronti degli umani, scaturito dal proiettile che gli era stato sparato con un cannone artigianale. Nella pellicola ricorre uno dei temi più cari al celebre regista giapponese, ovvero la salvaguardia della natura e l’importanza del rispetto nei confronti di tutti gli esseri viventi (oltre alla grande difficoltà che ha l’uomo di comprendere il Mondo intorno a sé).

Sempre il maestro Miyazaki dietro la macchina da presa, per un capolavoro del 2004 che ha fruttato in Giappone 19,6 miliardi di yen (più o meno 171,7 milioni di euro). La pellicola è ambientata in una nazione fantastica che ricorda per costumi e architettura l’Europa degli inizi del 1900; un mondo in cui esiste la magia, che riecheggia pure la Vienna imperiale dell’ottocento, ma con sfumature steampunk (le macchine sono mosse dal vapore). La trama ruota intorno alla diciottenne Sophie, che lavora nel negozio di cappelli ereditato dal padre. Un giorno incontra fuori città un mago di nome Howl, che abita in un castello che cammina. Una strega gelosa, tuttavia, scaglia una maledizione contro la ragazza trasformandola in una rugosa vecchia di novant’anni. Senza perdersi d’animo, Sophie entra nel castello errante e comincia il suo fantastico viaggio. Nel lungometraggio il caro regista vuole raccontare le difficoltà della vecchiaia, la necessità di credere nelle proprie capacità e l’assurdità della guerra, dando risalto al potere salvifico dell’amore. Il film è inoltre un invito a non fermarsi all’apparenza delle cose, ma a buttarsi senza paura nei meandri della vita, accettando ciò che può offrire senza rassegnazione.

Il film di maggior successo dello Studio Ghibli racconta l’avventura di Chihiro, una bambina di dieci anni che si introduce senza rendersene conto, insieme ai genitori, in una città incantata abitata da spiriti. Qui la mamma e il papà vengono trasformati in maiali dalla potente maga Yubaba e la piccola decide di rimanere nel regno per tentare di liberarli dalla maledizione. La città incantata è di gran lunga il film d’animazione con il maggior incasso nella storia del Giappone: ben 30,8 miliardi di yen (stiamo parlando di circa 268,8 milioni di euro). Quello della protagonista è in realtà un viaggio di formazione, di crescita, una sorta di viaggio dell’inconscio necessario per passare dall’infanzia all’adolescenza. Nel percorso Chihiro scopre infatti valori quali l’amore e l’amicizia, ma anche il dovere di affrontare le proprie paure perché queste fanno parte della vita.