Dead Rising 3 è il nuovo capitolo della serie action free roam di Capcom basata su zombie, che potremmo definire un’alternativa splatter e ironica al classico Resident Evil. All’alba della next generation Dead Rising diventa esclusiva Xbox One. Si tratta infatti di uno dei titoli di lancio della neonata console Microsoft. Il gioco come tutti i titoli Xbox One ha un’installazione obbligatoria e richiede circa 35GB di spazio su hard disk. Ma potrete iniziare a giocare pochi minuti dopo l’inizio dell’installazione, prima che questa sia stata portata a termine. Partiamo dall’aspetto del gioco che mi ha colpito più di tutti, ovvero il comparto tecnico. Dopo la prima presentazione ad E3 (che era stata fatta usando un PC) abbiamo visto svariati video in cui il frame rate presentava incertezze anche marcate. Ma io questi rallentamenti evidenti (si parlava addirittura di medie da 10fps!) non li ho riscontrati durante un weekend speso a giocare e ci tengo a SOTTOLINEARLO perché si tratta di una delle critiche rivolte con più insistenza al gioco. Sarà per via della patch da circa 400MB scaricata e installata prima dell’avvio del gioco stesso? Non posso dirlo con certezza perché non l’ho mai avviato senza la patch in questione.
Io questi rallentamenti evidenti (si parlava addirittura di medie da 10fps!) non li ho riscontrati durante un weekend speso a giocare.
Non dico che Dead Rising 3 non abbia mai cali, ma sono sporadici e comunque non presenti in misura tale da compromettere la giocabilità. E questo in cambio di un comparto tecnico che è nextgen fino al midollo.
Non si era mai visto nulla di simile sulla generazione precedente. Immaginate centinaia di nemici contemporaneamente a schermo, fin dove arriva il vostro sguardo. Niente popup dei poligoni, niente latenza di caricamento delle texture e interazioni fisiche sofisticatissime. Vetri che saltano, corpi smembrati parte per parte, esplosioni e sangue a profusione. E questo rimanda ai veri protagonisti del gioco, ossia gli zombie. Presenti sì a centinaia ma non fatti con lo stampino e soprattutto animati in modo realistico grazie all’uso della fisica ragdoll. E pronti ovviamente a farsi massacrare da voi nei modi più assurdi che si possano concepire. Potrete amputar loro gli arti, tagliarli a metà, dar loro fuoco, farli esplodere, stirarli con uno schiacciasassi… Davvero avrete solo l’imbarazzo della scelta sul modo in cui infierire!
Per esempio infilando una maschera da cavallo in testa a uno zombie questo diventertà inoffensivo e lo vedrete girarsi su sé stesso in stato confusionale…
La cura del dettaglio è estrema. Così come la libertà d’azione concessa al giocatore, amplificata dalla possibilità di combinare oggetti per creare armi ancora più devastanti. Ne deriva un gameplay frenetico ed estremamente appagante.
Potrete piombare su un’orda di zombie a tutta velocità a bordo di un furgone. Scendere e lasciar cadere un paio di granate per far saltare in aria un gruppo di nemici. Poi passare alla doppietta e far saltare un po’ di teste, quindi impugnare una katana e affettare gli zombie rimasti. O ancora sfondare la vetrina di un negozio, procurarvi delle armi improvvisate e difendervi con quelle. Farvi largo a spallate e abbattere i nemici con calci volanti alla Chuck Norris. A disposizione avrete centinaia di oggetti differenti da usare come arma e alcune combinazioni sono davvero gratificanti da usare.
Per esempio infilando una maschera da cavallo in testa a uno zombie questo diventertà inoffensivo e lo vedrete girarsi su sé stesso in stato confusionale… Oppure che ne dite di una granata legata a una mano amputata? Una vera “bomba a mano” che porterà gli zombie ad accumularsi intorno alla granata per cibarsi della carne e poi… BUUM! Potrete anche guidare diversi tipi di veicoli, a due e quattro ruote. E creare veicoli combo, ancora più letali. Ad esempio il furgone blindato con torretta, che vi permetterà di massacrare con facilità orde di nemici.
Che ne dite di una granata legata a una mano amputata? Una vera “bomba a mano” che porterà gli zombie ad accumularsi intorno alla granata per cibarsi della carne e poi… BUUM!
Uccidendo zombie, completando missioni o affrontando le sfide sparse per la mappa potrete guadagnare punti prestigio. E salendo di livello otterrete “punti attributo” da investire in varie categorie, per sbloccare nuove mosse o oggetti, potenziare la salute o migliorare l’agilità del protagonista.
Non manca l’aspetto personalizzazione. Potrete cambiarvi d’abito indossando gli indumenti più svariati, perfino abiti da donna (!!!) o armature. Gli abiti non cambieranno le vostre statistiche, avranno una funzione puramente estetica. La storia si sviluppa su 7 capitoli attraverso 6 giorni. Il tutto ha inizio a Los Perdidos 72 ore dopo lo scoppio dell’epidemia zombie. La città è in quarantena e voi nei panni di Nick Ramos dovrete trovare il modo di abbandonare la città entro 6 giorni oppure verrete spazzati via da una bomba termica. Potrete giocare in modalità “Storia” oppure “Incubo”. In modalità “Incubo” avrete meno tempo per fuggire prima che la città venga distrutta e non potrete salvare in ogni momento ma solo in alcuni punti (ad esempio nei rifugi). Una sorta di modalità hardcore insomma. Potrete inoltre scegliere di vivere tutta l’avventura da soli oppure di giocare anche in coop online, con la possibilità che un giocatore ospite entri con voi in partita per aiutarvi (e voi ovviamente potrete fare lo stesso). Sulla falsariga di quanto già visto in Dead Island. Sarà importante specificare lo stile di gioco che preferite, per permettere al gioco di abbinarvi a persone con lo stesso approccio. Ad esempio volendo sperimentare al massimo Dead Rising 3 e sbloccare tutti gli obiettivi dovrete scegliere “completista”.
Potrete inoltre scegliere di vivere tutta l’avventura da soli oppure di giocare anche in coop online.
La mappa di gioco è liberamente esplorabile, salvo alcune zone cui potrete accedere solo proseguendo nell’avventura. Niente caricamenti, questi li troverete solo passando a un nuovo capitolo.
Muovendovi da un punto all’altro potrebbe capitarvi di soccorrere altri personaggi, mentre strada facendo troverete collezionabili e schemi per nuovi oggetti combo. Occasionalmente il cellulare squillerà e vi verranno affidate missioni secondarie, del tutto opzionali. I comandi vocali di Kinect sono stati perfettamente integrati nel gameplay e funzionano bene anche in italiano. Potrete usarli per navigare tra i menù, per attirare gli zombie, per distrarre i boss, per dare ordini alla squadra di superstiti, per lasciare l’oggetto che avete in mano, per liberarvi dalla presa degli zombie o per cambiare gli abiti. Se escludiamo il posare un oggetto – cosa che trovo più semplice fare premendo la croce direzionale in basso – le altre opzioni offrono una certa praticità e quindi vi troverete ad usare i comandi vocali più spesso di quanto non avreste immaginato. È anche presente il supporto Smartglass che però non ho potuto provare perché al momento l’app Smartglass non supporta Xbox One.
Muovendovi da un punto all’altro potrebbe capitarvi di soccorrere altri personaggi, mentre strada facendo troverete collezionabili e schemi per nuovi oggetti combo.
Nel complesso Dead Rising 3 ha tutto quello che vi aspettereste da un Dead Rising. Tonnellate di zombie da far fuori. Ironia. Armi assurde. Tanta violenza. E avversari del tutto fuori di testa. Gli fa difetto il protagonista, ben lontano dal carisma di un Frank West o di un Chuck Greene. Oltre ad una certa monotonia dell’esperienza di gioco, che si riassume in un “vai dal punto A al punto B e fatti strada massacrando zombie”. Inoltre le missioni secondarie sono poche e gli eventi casuali si limitano al difendere una persona assediata dagli zombie. In alcuni casi poi le missioni implicano il trovare oggetti che però non sono segnati sulla mappa.
E questo compito finisce per diventare noioso o ancora peggio frustrante. Insomma con un simile comparto tecnico avrebbero potuto dar vita ad un’esperienza di gioco più ricca di colpi di scena e di sorprese. Con qualche script in più, ma con un bel po’ di noia in meno. Riassumendo. Punti forti del gioco: comparto tecnico impressionante, libertà d’azione estrema. Varietà di armi da utilizzare. Combattimenti gratificanti. Punti deboli invece: poche missioni secondarie e mancanza di eventi scriptati di forte impatto a supporto della componente free roam. Oltre ad una IA dei compagni spesso carente (dovrete sudare 7 camicie per far loro da “baby sitter!”).
Per quanto mi riguarda tenendo in considerazione tutti questi fattori Dead Rising 3 si becca comunque un 8.5. Perché il gioco è una fragfest come non se ne erano mai viste prima, perché visivamente è spettacolare e perché di roba da fare ce n’è tanta. Se volete sperimentare la sensazione di essere dentro un episodio di The Walking Dead questo è il gioco che fa per voi Un must have per gli amanti del genere che acquisteranno al lancio Xbox One. Ed è pure longevo! Mettete in conto almeno 15/20 ore di gioco per portarlo a termine. Molte di più volendo completare tutte le missioni secondarie e raccogliere i collezionabili.