Sono stato molto indeciso fin da subito sul come approcciarmi a questo articolo. Non perchè il gioco di cui vi andrò a parlare, e che ho avuto modo di provare approfonditamente durante la Gamescom, sia brutto o fatto male ma perchè a conti fatti stiamo parlando di un mega DLC dell’ultimo capitolo della serie, in quanto novità veramente di rilievo non ho avuto modo di vederne. Per chi se lo stesse ancora chiedendo, sto parlando di Dawn of War 3, l’RTS ambientato nel mondo di Warhammer 40K e prodotto da Relic.
Ora, il titolo in sè non è brutto, anzi, risulta discretamente realizzato sia sul piano tecnico che su quello del gameplay, ma il vero problema è che le novità si contano davvero sulle dita di una mano, e la maggior parte di queste non sono positive.
Prima di tutto, questo nuovo Dawn of War è stato estremamente semplificato. Basta coperture: le nostre unità si troveranno sempre e comunque in campo aperto, sostanzialmente limitando le nostre scelte tattiche a quali unità costruire e alle abilità attive da utilizzare nel corso della battaglia. Anche le missioni del single player, se affrontato con un minimo di tattica, risultano fin troppo facili. L’aggiunta del cannone orbitale, in grado di spazzare via praticamente qualsiasi creatura che si trovi sulla sua traiettoria, non aiuta, di fatto limitando il gioco alla seguente sequenza: raggiungi il livello 7, utilizza il cannone orbitale sulla zona dove sono presenti i nemici, attendi la fine del cooldown di ricarica, ripeti.
Anche la scelta dell’equipaggiamento con cui potremo armare i nostri soldati è stata pesantemente tagliata, riducendo per l’ennesima volta le scelte a nostra disposizione. La sensazione che ho avuto, non vi mentirò, è che i ragazzi di Relic abbiano sottovalutato le abilità di gioco dei propri consumatori, volendo semplificare un titolo che andava già bene così com’era e a cui bastava aggiungere qualche innovazione di rilievo per poter produrre un terzo capitolo degno di questo nome.
questo nuovo Dawn of War è stato estremamente semplificato
Certo, ci sono anche alcuni aspetti che sono stati migliorati, come il comparto tecnico (prevalentemente quello grafico) o l’aggiunta di alcuni personaggi enormi, come l’Imperial Knight degli Space Marine, ma per la maggior parte le unità a nostra disposizione rimarranno le solite già viste nei capitoli precedenti, anche se di questo non gliene si può certo fare una colpa, dovendo attenersi al Lore di Games Workshop.
Comunque, alla luce di quanto visto, nel qual caso non vi fossero pesanti migliorie prima della data d’uscita annunciata per il 2017, il gioco farà storcere il naso a più di un appassionato della serie, rimanendo di qualche appeal principalmente ai veri amanti del mondo di Warhammer 40K. Certi difetti li si sarebbe anche potuti accettare se stessimo parlando di un nuovo DLC, ma per un nuovo titolo le perplessità sono molte.