Il celebre Peter Moore, ex Microsoft ed Electronic Art, ma anche attuale presidente del Liverpool FC, ha recentemente raccontato di quella volta che, prima di andarsene via da SEGA, mando a quel paese il creatore di Sonic a seguito di un diverbio.
Moore, in occasione di un’intervista con Glixel, ha spiegato che tutta la vicenda nacque tra il 2001 e il 2002 in occasione di un’indagine di mercato. L’ex sviluppatore chiese a un gruppo di ragazzi tra i 18 e 19 anni “Se i publisher di videogames fossero un familiare o un amico, chi sarebbero?”.
Le risposte furono decisamente interessanti. Rockstar Games risultò essere “lo zio ubriaco”, EA “l’arrogante quarterback” e SEGA “il nonno, ormai troppo vecchio per ricordarsi chi fosse un tempo”.
Peter Moore sottopose ovviamente il video della sua interessante indagine ai colleghi nipponici, tra i quali vi era proprio Yuji Naka, fondatore del Sonic Team, il quale vide l’indagine come un affronto, accusando Moore di aver addirittura “falsificato il brand di SEGA” per ottenere quella risposta dai ragazzi.
Il buon Peter non rimase ovviamente a guardare. “Al che ho detto al mio traduttore ‘digli di andare a farsi fottere’“. Il traduttore, colto dall’imbarazzo si scusò dicendo che non c’era alcun modo di tradurre la cosa in giapponese, al che l’ex di Electronic Arts decise di andarsene: “So bene che c’è ne è una”. E quella fu l’ultima volta che misi piede là dentro“.
“Raramente mi arrabbio, ma essere accusato di aver falsificato un video è troppo, perché non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire, no? Ho amato SEGA, tutt’ora amo SEGA, ma era comandata da sviluppatori a tal punto che la compagnia non andava avanti se Suzuki, Nakagawa, Kazuma e Iguchi non fossero stati presenti“, ha poi concluso “l’indignato” Peter Moore.