Durante la PlayStation Experience lo sviluppatore Hideo Kojima ha avuto modo di spiegare quale sia la sua visione di ‘Game Over‘ e di come questa sarà applicata a Death Stranding.
“I videogiochi sono nati oltre 40 anni fa con le sale giochi. Quando un giocatore muore, c’è il game over. Se continuate, il tempo torna indietro a prima che moriste. Potete morire quante volte volete ma ogni volta tornerete un po’ indietro. Questa meccanica è stata creata appositamente per inserire le monete nel cabinato e non è mai cambiata da allora“, ha dichiarato Kojima.
“Uno dei temi di questo gioco è la vita e la morte. Voglio che le persone realizzino che quando muoiono nel gioco non è la fine“.
Kojima spiega così il trailer mostrato ai The Game Awards. Il protagonista Sam (interpretato da Norman Reedus) assiste all’esplosione dell’enorme gigante alieno che si vede attraverso la pioggia. Sam viene poi catapultato in una sorta di mondo subaqueo prima di risvegliarsi nuovamente sulla terraferma.
Alla morte il giocatore lascia il proprio corpo e diventa libero di esplorare l’area circostante come un’anima.
“In quel momento non siete né morti, né vivi. È l’equivalente della schermata ‘Continue?’ dei cabinati con un conto alla rovescia verso lo zero“, esplica lo sviluppatore.
Kojima quindi ha pensato di fondere il concetto del ‘Continue‘ con quello più moderno dell’aura di persistenza presente nei soulslike. Il giocatore potrà riprendere da dov’è morto, ma il mondo di gioco tiene traccia della sua dipartita.
“Come avete visto nel trailer, vedete il cratere, e quando tornate in vita, è ancora lì. Molti giochi vi avrebbero riportato indietro a prima che il cratere si formasse. Quindi a seconda del giocatore ci potranno essere più o meno crateri“, prosegue nella spiegazione Kojima. “La morte non vi porterà mai fuori dal gioco!“
Fonte: IGN