Ieri il Senior Systems Designer, Anthony Dimento, e il Lead Level Designer, Luis Sanchez, di God of War sono stati i protagonisti dell’ultimo podcast The Lost Pages of Norse Myth.
Nell’intervista i due hanno ampiamente parlato del gioco, soffermandosi in particolare sulle analogie con Bloodborne da cui hanno tratto ispirazione per la creazione dell’hub di gioco.
“Ciò che abbiamo creato non è un open world ma ci sono gli hub, nel nostro caso c’è un unico grande hub con i contenuti aggiuntivi che non si collega necessariamente alla storia principale. Lo fa per certi versi, ma è più un’espansione del mondo per creare un’esperienza più immersiva“.
“Uno dei livelli per esempio ruota attorno a un Golem, uno dei nostri grandi nemici rocciosi, e attraverso una serie di sidequest abbiamo voluto raccontare un po’ le sue origini per dargli una personalità, ed è stato bello vedere questo spettacolo e dargli un contesto mentre creavamo il mondo“.“In una quest cui sarete alla ricerca di un un nano con un anello verde, e sapevamo che avreste ottenuto determinati upgrade e talismani, cose che potrete equipaggiare e che vi daranno abilità speciali e bonus per cambiare il vostro stile di gioco. Quindi abbiamo deciso di rendere questo anello uno degli oggetti upgradabili, ma non aveva alcun background narrativo tranne il fatto che si chiamerà qualcosa come ‘Trinket of Odin’. Ora ha il suo arco narrativo dedicato attraverso i contenuti aggiuntivi“.
“L’obiettivo è di far si che i contenuti aggiuntivi non siano slegati dalla storia principale per questo sono realizzati con la stessa qualità di produzione tipica di Sony Santa Monica. Non è qualcosa di posticcio, né qualcosa inserito in un secondo momento, c’era un intero team dedicato a questo e molto lavoro è stato fatto per amalgamare questi contenuti con il resto del gioco e far sì che sembrassero un’unica esperienza“.
“L’esplorazione si è ampliata molto rispetto a quanto avevamo originariamente pianificato. Penso che inizialmente volevamo inserire da cinque a dieci ore di contenuti aggiuntivi ma sono diventate molte di più, ci sono tantissime cose da fare”
“Uno dei miei giochi preferiti e Bloodborne, il suo design è fantastico. È stato un’ispirazione per me, e molte delle aree esplorabili si rifanno a quel gioco. Abbiamo una serie di cicli in cui sbloccherete percorsi, sbloccherete scorciatoie che consentiranno una più ampia esplorazione dell’area“.
Fonte: wccftech