Kingdom Come Deliverance sta ricevendo diverse accuse di discriminazione da coloro che vengono definiti ‘Social Justice Warriors‘.
In particolare le accuse sono riferite alla scarsa presenza di uomini di colore e del ruolo marginale delle donne nella narrazione.
Ma Daniel Vavra, il game director, respinge tutte le accuse.
“Ho scritto il 10% del gioco. Altre sei persone l’hanno scritto con me. C’è un anarchico seduto nel mio uffico e ci sono dei liberali. Non c’è alcuna propaganda perchè ci sono più persone con idee politiche diverse dalle mie nello stesso ufficio. Non ci siamo uccisi l’un l’altro, siamo capaci di cooperare quindi queste accuse sono ridicole“, ha chiarito Vavra.
“Loro hanno scritto il gioco, circa il 90% di esso, certo io ho scritto la trama principale, ma il 90% del lavoro è fatto da altri. Quindi pure se avessi voluto, sarebbe stato abbastanza complicato forzare tutte queste persone a fare qualcosa contro la propria volontà. Abbiamo una struttura aperta in cui tutti possono mandarmi a quel paese!”, ha aggiunto lo sviluppatore.
Vavra si è anche arrabbiato parecchio con un certo tipo di stampa. Su internet sono apparsi alcuni articoli scritti senza aver intervistato o contattato lo studio di sviluppo, ma basati sulle attività fatte sui social network.
Vavra cita il caso di uno scambio di opinioni con Eric Trump, figlio del Presidente USA. Non si parlava di politica, ma siccome ha parlato con il figlio di Trump è stato immediatamente catalogato come sostenitore del presidente e scatenando alcuni oppositori.
Fonte: Gameindustry