Hideo Kojima, con Norman Reedus e Jeoff Keighley, in questo weekend è stato presente al Tribeca Film Festival per parlare di Death Stranding (potete leggerne di più in questo articolo).
Oltre a parlare del gioco, ha parlato anche della separazione da Konami che non è stata affatto facile. Di questo argomento lo sviluppatore ne aveva già parlato lo scorso dicembre in un tweet e alcune interviste successive.
All’età di 52 anni uno tra gli sviluppatori più famosi al mondo si è trovato improvvisamente senza lavoro e senza il suo ‘figlio‘ Metal Gear, al quale aveva dedicato tutta la carriera.
Le cose non andavano bene, ha pensato al ritiro definitivo dalla scena videoludica su suggerimento dei familiari. Sono stati gli amici di tutto il mondo e i fan a fargli cambiare idea, come ha scritto nel tweet dello scorso dicembre.
“Ho creato giochi per 30 anni, ed ero particolarmente sicuro nel loro sviluppo, ma non avevo nulla su cui lavorare. Ho ricominciato da zero. Nessun ufficio, nessuno staff, nessun materiale o cose su cui lavorare, nessuna macchina. Ho pensato di aver perso tutto, ma ho anche scoperto di avere tantissimi ‘contatti’. Come i dipendenti Sony, Norman Reedus, Geoff Keighley. Volevo davvero riconnettermi con queste persone che ritenevo molto importanti“, ha spiegato nuovamente Kojima nell’ultima intervista.
E come spiegato durante la conferenza stampa sarà proprio il tema dei ‘Contatti‘ e delle ‘Connessioni‘ tra persone il tema principale di Death Stranding.
I was already 52 when I decided to become independent. I was told to get retired by my family and ppl around me but friends in the world who are devoting their lives for creatives said to me that “there’re ppl out there waiting for your work so keep creating for them”.???? pic.twitter.com/YG0Yz7pD5i
— HIDEO_KOJIMA (@HIDEO_KOJIMA_EN) December 15, 2018
Fonte: GamesRadar