Il 19 agosto si avvicina e con lui l’arrivo in esclusiva sulle console old-gen e next-gen della Diablo 3: Ultimate Evil Edition, un’edizione che contiene sia Diablo 3 che la sua espansione intitolata Reaper of Souls. In un recente evento che si è tenuto a Milano, abbiamo provato la versione PlayStation 4 e ci siamo concentrati interamente sulle novità introdotte da Reaper of Souls.
Blizzard è riuscita ad adattare perfettamente la sua ultima creatura ai controller e alle esigenze degli utenti console.
Reaper of Souls è la prima espansione di quello che molti hanno definito essere il Re degli RPG/hack’n’slash e aggiunge al gioco originale un nuovo Atto che continua la storia narrata in Diablo 3. Il gioco era terminato con la sconfitta di Diablo e con Tyrael che si apprestava a sigillare la Pietra Nera delle Anime. Purtroppo ciò non avverrà in quanto Malthael, l’angelo della morte, è ancora deciso a sterminare la razza umana e, per tale motivo, tradirà i suoi confratelli rubando il prezioso manufatto e nascondendosi nella sua fortezza del Pandemonio. L’avventura degli utenti inizierà nel Cuor della Marca, dove le forze di Malthael hanno dato il via all’invasione.
Un’altra novità di assoluto rilievo è rappresentata dalla Nemesi che, stando a quello che ci è stato spiegato, altro non è che una modalità che permette agli utenti di far combattere i propri amici di PlayStation Network o di Xbox Live contro la creatura o il boss che li ha appena uccisi.
Come gli utenti PC ben sapranno, questa espansione è disponibile in versione stand alone e ha introdotto nel gioco diverse novità tra cui l’innalzamento del cap a livello 70, la classe del Crociato e l’Adventure mode. Quest’ultima permetterà ai giocatori di visitare ogni atto del gioco, compresi quelli più avanzati, fin dal primo livello ricompensandoli con oggetti rari e consentendogli di trovare le Rift Keystone. Per chi non lo sapesse, le Rift Keystone sono delle chiavi che sbloccano i Nephalem Rifts, cioè dei piccoli livelli con ambientazione, meteo, mostri e boss totalmente casuali.
Le novità in comune della versione console di Reaper of Souls con quella PC si fermano qui. I ragazzi di Blizzard hanno infatti modificato diversi aspetti del gioco per adattarlo alle esigenze degli utenti PlayStation e Xbox. Questi cambiamenti riguardano essenzialmente l’interfaccia grafica e lo schema dei comandi che sono stati rivisti per adattarsi meglio all’uso dei gamepad. L’interfaccia grafica è stata infatti estremamente semplificata e ora risulta essere molto pulita, minimale, semplice e allo stesso tempo funzionale: a ogni tasto del gamepad corrisponde un’azione ben precisa che potrà essere stabilita dai giocatori. Bello il sistema di drop e divisione degli oggetti e delle armi che permette di visualizzarne la reale utilità semplicemente camminandoci sopra, identificando velocemente a quale personaggio sia destinato e permettendogli di equipaggiarli, scartarli e vendere attraverso la croce direzionale, il tutto ovviamente senza mettere in pausa il gioco o entrare nei menu.
Un’altra interessante novità dell’interfaccia grafica riguarda il poter evidenziare con un cono di luce i personaggi durante gli scontri, semplicemente con la pressione dello stick destro; ciò è utile in quanto la versione console di Reaper of Souls permette agli utenti di giocare in cooperativa sulla stessa console e, di conseguenza, non capita di rado di non riuscire più a capire dove sia il proprio personaggio.
Gli stessi sviluppatori ci hanno detto anche che Reaper of Souls girerà su PS4 a 60 fotogrammi al secondo e a una risoluzione nativa di 1080p.
Esattamente come avvenuto per la versione PS3 e Xbox 360 di Diablo 3, anche questa espansione è caratterizzata da una visuale sensibilmente ravvicinata rispetto alla controparte PC e Mac e permette agli utenti di spostarsi velocemente grazie allo stick analogico del controller… una feature grazie alla quale tutti i personaggi, indipendentemente dalla loro classe, potranno muoversi o scappare rapidamente dai pericoli.
Un’altra novità di assoluto rilievo è rappresentata dalla Nemesi che, stando a quello che ci è stato spiegato, altro non è che una modalità che permette agli utenti di far combattere i propri amici di PlayStation Network o di Xbox Live contro la creatura o il boss che li ha appena uccisi, regalando a entrambi punti esperienza e oggetti rari in caso di vittoria.
Durante la nostra sessione di prova i ragazzi di Blizzard ci hanno confermato di aver stretto un accordo esclusivo con Sony che garantirà a coloro che acquisteranno il gioco su PlayStation 3 e PlayStation 4, di accedere a tutta una serie di contenuti esclusivi quali armature a tema Shadow of the Colossus e mostri ispirati ai Clicker, agli Stalker e ai Bloater di The Last of Us.
Gli stessi sviluppatori ci hanno detto anche che Reaper of Souls girerà su PS4 a 60 fotogrammi al secondo e a una risoluzione nativa di 1080p, cosa che chiaramente donerà al gioco un comparto grafico bello e curato. Per rendersene conto basterà avviare il gioco: ogni elemento a schermo è stato infatti realizzato ad arte e, non appena ci si lancia in uno scontro, non si può non accorgersi di quanto sia stabile il suo frame rate che in più di un’ora di gioco ininterrotto non ha mai dato segni di cedimento.
Esattamente come avvenuto per la versione PS3 e Xbox 360 di Diablo 3, anche questa espansione è caratterizzata da una visuale sensibilmente ravvicinata rispetto alla controparte PC e Mac e permette agli utenti di spostarsi velocemente grazie allo stick analogico del controller.
Un’ora e mezza di gioco mi hanno convinto che questo titolo è stato realizzato con ottima cura: ogni suo aspetto è stato infatti curato nei minimi dettagli e le emozioni che restituisce sono decisamente forti. Da fan della serie però, ho riscontrato un difetto non di poco conto: la necessità di adattare il gioco all’uso del gamepad ha fatto sì che il suo gameplay sia stato pesantemente modificato rendendolo estremamente più action e votato a un approccio meno ragionato e tattico di quello a cui sono stati abituati i fan di Diablo. Ciò probablmente farà storcere il naso a tutti gli appassionati di questo brand, ma è plausibile che le “nuove leve” troveranno questo approccio assolutamente appagante. Fatta eccezione per questo aspetto del gioco, le differenze tra la versione PC e quella PS4 riguardano solamente alcuni ritocchi estetici all’interfaccia grafica, l’introduzione della modalità Nemesi, la possibilità per quattro amici di giocare in locale e la possibilità di schivare i colpi nemici indipendentemente dalla classe di personaggio utilizzata. Molti potrebbero pensare che giocare a Diablo 3 con un gamepad sia scomodo, ma non è così: Blizzard è riuscita infatti ad adattare perfettamente la sua ultima creatura ai controller e alle esigenze degli utenti console. Alla luce di questo, possiamo dunque affermare che se possedete la console next-gen di Sony e siete fan degli RPG/hack’n’slash, Diablo 3 Reaper of Souls è un titolo che non potete lasciarvi scappare.