Una software house, un genio scomparso e un misterioso bug da correggere. Austin Grossman trasporta il lettore nel mondo dei videogame alla ricerca del gioco definitivo.
“Allora, qual è il gioco definitivo secondo te?”
Il romanzo di Austin Grossman, You – Crea il tuo destino, si apre con un quesito che tutti noi, appassionati di videogame, ci siamo posti almeno una volta nella vita. Ed è proprio questa domanda che caratterizza le vite dei protagonisti, ovvero un gruppo di ragazzi che ha fondato una software house di successo, la Black Arts Studios, grazie a un motore di gioco innovativo.
You è quindi, in primis, un interessante retroscena sul mondo degli sviluppatori; ci dà la possibilità di dare una sbirciatina negli uffici della nostra software house preferita per vederne i processi che portano alla realizzazione di un gioco. Una capatina in una riunione di design, qualche minuto a fianco del gruppo di tester e così via.
Ma non è solo un lungo retroscena. Parallelamente c’è la storia degli sviluppatori, dei creatori di Black Arts, di chi erano, di cosa sono diventati e di cosa hanno lasciato. In un insieme di flashback perfettamente contestualizzati negli anni ‘80 e primi anni ‘90 videoludici – i trentenni faranno un tuffo nel passato memorabile esclamando “è vero” più volte – You rivive la vita di Simon, il genio del gruppo scomparso misteriosamente dopo aver portato all’apice Black Arts Studios.
E poi c’è il gioco, il nuovo capolavoro next gen di Black Arts che mira a rivoluzionare il panorama videoludico degli anni ‘90, afflitto però da un bug che potrebbe minacciare l’intero sistema economico. Sarà compito di Russel, il narratore e amico di Simon da lungo tempo, scovare e debellare il bug mentre ripercorre tutto il catalogo di Black Arts vestendo i panni di quattro eroi fantasy.
Tre strade che si intrecciano dando vita a un romanzo avvincente, un po’ nostalgico e a tratti onirico, fatto di sfide, sogni e disagi a metà fra realtà e finzione. Non tutte sono pavimentate a dovere (quella che ci trasporta all’interno dei successi Black Arts di sicuro è la meno appagante), ma nel complesso You – Crea il tuo Destino riesce a tenere incollati alle parole fino all’ultima pagina. Alla fine la domanda rimarrà la stessa, “qual è il gioco definitivo secondo te?”, ma probabilmente la risposta sarà più semplice di quanto si pensi.
Grossman non manca di corredare le situazioni con una serie di particolari che favoriscono l’immedesimazione, rendendo Black Arts un “vero” protagonista dell’epoca insieme alla id Software di Carmack e Romero. Il suo stile è scorrevole nonostante l’uso di alcuni termini tecnici, ma in diverse situazioni l’uso di ellissi azzardate fra un capitolo e l’altro rende il salto fra i tre archi narrativi un po’ disorientante. L’edizione di Multiplayer.it Edizioni curata da Veronica La Peccerella è soddisfacente sotto tutti gli aspetti.