Le scuse pubbliche del management di CD Projekt RED hanno sicuramente colpito tutti. Lo stato in cui Cyberpunk 2077 è arrivato sugli scaffali, soprattutto su console, è ancora il centro di molte accese discussioni; discussioni su cui i piani alti del team si sono presi interamente la colpa.
Questo messaggio a cuore aperto sembrava aver colpito sia pubblico che investitori, almeno nelle ore immediatamente successive. La volontà degli sviluppatori di aggiustare un prodotto palesemente incompleto c’è tutta, e sembrava essere quantomeno il primo passo verso una risalita per CD Projekt RED.
L’onore del team, così come riportato da molti giornali, è ormai inevitabilmente macchiato, ma c’è sempre tempo per recuperare qualcosa. Per quanto la strada possa essere ardua, ovviamente.
Il contraccolpo in borsa dopo il lancio di Cyberpunk 2077 è stato durissimo: hanno ovviamente collaborato anche la rimozione dallo Store PS4 del gioco, oltre che la cattiva pubblicità nel giro degli investitori. Questi ultimi, del resto, hanno accusato CD Projekt RED di vera e propria frode, per aver nascosto loro lo stato travagliato dei lavori. Il valore della software house si è addirittura dimezzato nel corso di un solo mese, ma qualche ora fa abbiamo avuto la prima avvisaglia di ripresa.
Se il 13 gennaio, la società ha chiuso a 249,90 PLN, la mattina successiva ha aperto a 253,40 PLN fino a chiudere addiritturamente a 265,00 PLN. Lo stato di grazia, però, è durato poco. Già oggi, si parla di un calo del 1,58% mentre vi stiamo scrivendo.
Non sappiamo ora come ora quale sia il futuro del team, ma tra denunce class action in difesa di investitori e consumatori, e i piani su multigiocatore ed espansione ormai slittati di mesi, questo sarà un anno veramente difficile per CDPR. O di rivalsa, dovremmo dire?
Solo il tempo potrà dircelo. Nel frattempo, auguriamo buona fortuna a chiunque sia rimasto colpito negativamente dalla vicenda Cyberpunk 2077. Che sia il team, o che sia l’acquirente che si è ritrovato tra le mani un prodotto non all’altezza.
Fonte: Google