Brutte notizie per il progresso tecnologico del settore automotive, e di conseguenza strettamente legato alla rivoluzione ecologica. In California il 20% dei clienti che hanno acquistato un’auto elettrica hanno deciso di ritornare ai veicoli a benzina a causa delle difficoltà che stanno incontrando.
Un nuovo studio pubblicato sulla rivista Nature Energy dai ricercatori Scott Hardman e Gil Tal della University of California Davis svela che il 20% di coloro che hanno acquistato un veicolo completamente elettrico ha deciso di tornare a utilizzare le auto a benzina. Si tratta quindi di un’auto elettrica su cinque che ad oggi risulta essere semi-abbandonata.
Al momento il problema sembra essere circoscritto alla sola California, che però sappiamo essere uno degli stati che maggiormente punta sull’innovazione tecnologica e che ha un tenore di vita piuttosto elevato rendendo più facile l’accesso alle costose auto elettriche.
Ma cosa ha causato questa inversione di tendenza? Un grosso problema tecnologico e di approvvigionamento elettrico, ricaricare le auto elettriche in molti casi è quasi impossibile! In particolare sfruttando la normale alimentazione domestica.
Lo studio infatti svela che sono disponibili tre differenti livelli di ricarica per le auto elettriche. Collegando una Mustang Mach-E alla comune presa di casa che in California è a 120V in un’ora si ottiene una ricarica sufficiente a percorrere solamente 3 miglia, 36 miglia se la si lascia collegata tutta la notte. Questo è definito “Livello 1” di ricarica.
Passando al “Livello 2” si sfruttano prese elettriche a 240V, decisamente meno diffuse anche se in grado di offrire una ricarica molto più veloce. Ma siamo ancora lontani dall’obiettivo che vuol raggiungere Tesla con le sue postazioni “Supercharger” che sfruttando un’alimentazione a 480V permette di ottenere una ricarica completa del veicolo solamente in 1 ora! Purtroppo tappezzare l’intera California con queste stazioni di ricarica non è cosa affatto semplice ed economica.
Purtroppo la ricarica domestica è un vero e proprio limite per i veicoli elettrici californiani. Infatti una volta esaurita la batteria si può restare bloccati per ore, se non giorni prima di tornare pienamente operativi! Inutile dire che bastano pochi minuti per fare il pieno a un veicolo a benzina.
Questo grosso limite all’adozione e la circolazione delle auto elettriche è stato ribadito anche da Kevin Tynan, analista del settore automotive di Bloomberg. “In una notte ho ottenuto solamente 36 miglia di autonomia. Prima di poter restituire l’auto alla Ford, volendola restituire a piena carica, mi son dovuto recare in ufficio e utilizzare i caricatori che avevamo lì“, ha dichiarato a Business Insider.
Lo studio ha infatti messo in evidenza proprio questo. Il 70% di coloro che hanno restituito le proprie auto elettriche hanno affermato che il motivo della restituzione è proprio l’impossibilità di accedere a un sistema di ricarica di Livello 2.
“Se non hai accesso a un sistema di ricarica di Livello 2, è praticamente impossibile utilizzare un veicolo elettrico“, ha aggiunto Tynan. E nonostante questo ha impiegato ben sei ore per ricaricare la batteria di un suv Chevrolet, fino ad avere un’autonomia di 300 miglia.
Le stazioni di ricarica pubbliche dovrebbero essere diffuse quanto, se non più dei distributori di carburante, per ottenere una copertura capillare. Ma a quanto pare circa il 65% di chi ha partecipato allo studio ha ammesso di non farne utilizzo, senza specificarne il motivo.
Per i due ricercatori questo problema renderà molto più difficile effettuare la conversione ecologica completa dei veicoli. Non tutti coloro che nei prossimi mesi compreranno un veicolo elettrico, poi lo terranno. Andando di fatto a rendere l’obiettivo che si pone lo stato californiano più difficile da raggiungere, frenando di conseguenza anche la crescita complessiva del mercato delle auto elettriche.
Fonte: Business Insider