Come sappiamo, Square Enix ha pubblicato l’upgrade per PlayStation 5 di Final Fantasy VII Remake con la specifica denominazione Intergrade. Questa riedizione si incunea all’interno di una più complessa operazione di rilancio dello storico marchio, che ha visto il suo acme proprio con la riproposizione di uno dei capitoli più amati dai videogiocatori. L’aggiornamento non solo garantisce un miglioramento tecnico del “remake originale”, ma offre un piccolo approfondimento su uno dei personaggi secondari più particolari, la simpaticissima ninja Yuffie, con un DLC a essa dedicato intitolato Final Fantasy VII Remake Intergrade: Episode INTERmission.
In questa analisi ci concentreremo proprio su quest’ultimo contenuto, dati i risvolti narrativi messi in campo dal team di sviluppo.
Nel gioco originale del 1997 la giovane Yuffie era un personaggio totalmente secondario e opzionale, mentre adesso trova una collocazione di primo piano nella cronologia dei fatti di Midgar. In INTERmission la guerriera ninja è impegnata nella ricerca di una Materia potentissima per conto di Wutai, e ad affiancarla c’è un nuovo compagno creato per l’occasione: Sonon Kusakabe.
L’irrefrenabile irruenza caratteriale di Yuffie è indiscutibilmente il perno su cui si basa la scrittura delle iterazioni tra i due protagonisti che, spesso, sfociano in scenette comiche surreali assolutamente godibili e leggere, di gusto tipicamente giapponese. Ciononostante non abbiamo un reale approfondimento dei due eroi, ma solo quel minimo necessario per gestire sufficientemente una sceneggiatura limitata a poche ore di gioco (circa cinque).
In buona sostanza, Square Enix ha cercato di dare un tocco di concretezza in più alle motivazioni dietro la collaborazione tra la giovane ribelle e il gruppo degli Avalanche, senza però indugiare sulla psicologia dell’eroina. Ovviamente sono presenti alcuni rimandi all’universo espanso di Final Fantasy VII (Deepground nello specifico), ma di fatto si traducono nella mera presenza dei personaggi di Nero (boss finale) e Weiss, relegato alle missioni nell’arena di combattimento VR. Sono presenti anche cameo dei personaggi principali del settimo capitolo, ma senza interazioni dirette con il duo protagonista di questo contenuto.
Le vicende di INTERmission si svolgono interamente a Midgar, e quindi le ambientazioni sono le stesse del gioco base, ma ovviamente si avvalgono dei miglioramenti tecnici della versione next-gen contenuta nel pacchetto Intergrade di cui fa parte. Strutturalmente il gioco ripercorre le stesse orme, con qualche sporadica concessione all’enigma ambientale determinata dalle insite caratteristiche del personaggio di Yuffie.
In questo episodio il peculiare combat system di Final Fantasy VII Remake subisce una parziale modifica con l’abbandono dello switch tra i personaggi a favore di una gestione univoca di Yuffie, lasciando solo la possibilità di impartire ordini di attacco al personaggio di Sonon. Entrambi però godono di un personale arsenale di mosse, limit-break e oggetti da poter gestire, compreso l’equipaggiamento.
La novità introdotta in questo DLC è l’Attacco Sinergico, attivabile quando le barre ATB sono piene, che permetterà al duo di attaccare in sincrono il nemico aggiungendo un interessante elemento strategico durante gli scontri. La difficoltà generale non è altissima, ma alcuni combattimenti rendono necessario il saper padroneggiare adeguatamente le opportunità offensive del sistema. Ed è proprio per questo che consigliamo di giocare per intero tutto il remake prima di affrontare questo INTERmission.
L’assegnazione dei punti abilità e la gestione delle Materia rimane invariato rispetto al gioco base, garantendo una buona dose di personalizzazione in game. In particolare, Yuffie è dotata di uno shuriken che oltre a essere un’arma si rivela anche un utile strumento di navigazione della mappa: grazie a esso potremo infatti interagire con interruttori che faranno attivare ascensori, grate a cui aggrapparsi o passerelle di fortuna per raggiungere luoghi apparentemente inaccessibili. Un elemento di design assolutamente gradito, ma che non stravolge l’impianto generale della struttura esplorativa fortemente guidata già vista nel remake.
Sono presenti anche attività secondarie come la ricerca dei volantini della Tartaruga Felice (vera e propria citazione), e il mini gioco Fort Condor. Quest’ultimo è stato rivisto e corretto rispetto al 1997: il team di sviluppo lo ha trasformato in una sorta di incrocio totalmente inaspettato tra un tower defense e un RTS.
In generale, Final Fantasy 7 Remake Intergrade è un’operazione che va a migliorare nettamente moltissime brutture tecniche che si erano viste nel rifacimento old-gen, tipo texture a bassa risoluzione che risultavano un vero e proprio pugno nell’occhio (come le famigerate porte), e implementa pure una serie di gradite opzioni come la curatissima photomode e, soprattutto, la scelta tra una modalità grafica e una prestazioni, con quest’ultima che consigliamo vivamente per la fluidità a 60fps che garantisce.
Sicuramente siamo quindi di fronte alla versione d’eccellenza su cui puntare se non ne si è ancora in possesso di Final Fantasy VII Remake. Per chi l’ha già acquistato e sta pensando di comprare unicamente il DLC (specifichiamo che il voto finale è riferito esclusivamente a esso) consigliamo cautela.
Nonostante le avventure di Yuffie siano del tutto godibili e divertenti la mancanza di un reale approfondimento della personalità dei protagonisti, e nessun vero elemento narrativo che possa arricchire quanto già detto dal gioco base, non ce lo fanno promuovere a pieni voti. Se non fosse per l’inaspettata conclusione del DLC, che svela indizi su ciò che potrebbe accadere in seguito, non ci sentiremmo di spingere all’acquisto immediato di Final Fantasy VII Remake Intergrade: Episode INTERmission, tranne nel caso in cui siate grandi fan della giovane guerriera di Wutai.