Siamo dunque arrivati al secondo appuntamento con il contenuto espansivo di Assassin’s Creed Valhalla, intitolato L’Assedio di Parigi.
Il nostro/a Eivor sbarcherà nella terra dei Franchi, in aiuto dell’esercito norreno dello Jarl Sigfried, con l’obiettivo di respingere le mire espansionistiche dell’ambizioso Carlo il Grosso, sovrano francese. Giunto a destinazione, Eivor scoprirà che c’è anche un altro pericolo che gli si frappone, ovvero la setta dei Bellatores Dei.
Sebbene le premesse narrative fossero assolutamente interessanti, la necessità di raccontare un protagonista alle prese con l’arte della diplomazia rende l’andamento della narrazione alquanto forzato nelle fasi iniziali, e poco convincente a livello di sceneggiatura nel prosieguo.
Ciononostante, la trama scorre piuttosto godibilmente grazie a una buona caratterizzazione dei personaggi comprimari, che ci accompagneranno per tutte le circa dieci ore di gioco.
La mappa è piuttosto contenuta nelle dimensioni, e non presenta particolari specificità topografiche (se non qualche squarcio di colore vivace negli estesi prati francesi), ma si presta a un’agevole ed efficace esplorazione. Non aspettatevi la sfolgorante Parigi di Assassin’s Creed Unity quindi, ma una ben più modesta versione medievale della capitale francese, impreziosita dagli affascinanti ed esplorabili bassifondi.
Il gameplay resta quello del gioco base, con qualche variazione come le piccole orde di ratti (molto simili a quelli di A Plague Tale), che potremo respingere con qualche colpo di ascia ben assestata, ricacciandoli nei loro rifugi. Sono presenti anche le Opportunità di Infiltrazione e gli Assassinii Speciali, elementi di gioco che consideriamo una vera e propria citazione dal già nominato Unity. Stavolta però questi elementi diventano complementari alla missione principale, e riescono a rinfrescare una formula ludica piuttosto rodata, grazie anche a cutscene dedicate particolarmente d’impatto.
La ricerca dei membri della setta dei Belladores Dei non richiede la tradizionale ricerca d’indizi, ma verranno presentati man a mano che avanzeremo nella trama. Altra novità sono le missioni dei Ribelli ma, in buona sostanza, non sono altro che i Contratti da Assassino senza troppe rielaborazioni, se non fosse per i punti Infamia che potremo spendere per migliorare truppe ed equipaggiamento.
Abbiamo particolarmente apprezzato l’ultimo boss, data la particolarità della meccanica di combattimento che lo riguarda, ma non vogliamo dire altro per non rovinarvi la sorpresa.
Nonostante il livello dei nemici sia automatico, L’Assedio di Parigi non presenta una difficoltà particolarmente impegnativa, sebbene il team di sviluppo abbia inserito alcuni nuovi nemici con pattern d’attacco inediti. Sono stati aggiunti anche ulteriori talenti e abilità con cui potenziare il nostro/a Eivor, a completamento del già abbondante corredo offensivo e difensivo in suo possesso.
Sebbene l’espansione L’Assedio di Parigi cerchi di variare la formula ludica ereditata da Assassin’s Creed Valhalla base, il DLC non riesce a soddisfare a pieno le aspettative.
Elementi come le Opportunità di Infiltrazione o le particolari meccaniche dei boss sicuramente sono apprezzabili, e saranno assolutamente gradite ai fan di vecchia data, ma una trama sporcata da evidenti forzature narrative e dialogiche e una scarsa varietà delle attività secondarie non ci fanno arrivare ad attribuire un giudizio superiore al buono.