Need for Speed Rivals

Durante questi anni la saga è passata tra le mani di diversi sviluppatori che, chi di più, chi di meno, sono sempre riusciti a rinnovare la formula di gioco in modo da rendere ogni capitolo sempre più entusiasmante e avvincente.
Dopo la rinascita che il brand ha conosciuto sotto la guida degli esperti ragazzi di Criterion Games, che sono riusciti a risollevare le sorti di una saga ultimamente un po’ sottotono, il debutto del racing game di Electronic Arts sulle console di nuova generazione è stato affidato al neonato team di Ghost Studios. Partendo dall’ottima base creata da Criterion Games nell’appena conclusa generazione, il nuovo team di sviluppo ha deciso di portare all’estremo ogni caratteristica degli ultimi episodi della serie (Need for Speed Rivals compreso), mantenendo soprattutto un occhio di riguardo verso quella componente social che ha finito per assottigliare sempre più la già sottile linea che separava l’esperienza multigiocatore da quella per giocatore singolo.
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Esattamente come avveniva in Need for Speed Hot Pursuit, anche in Rivals ci troveremo di fronte alla possibilità di impersonare sia i poliziotti che i fuggitivi: ognuna di queste fazioni si differenzierà per essere in possesso di automobili specifiche e di equipaggiamenti di natura diversa con cui poter raggiungere il proprio obiettivo. Se i fuggitivi potranno infatti contare su bolidi modificati per raggiungere le più elevate velocità, i poliziotti potranno fare affidamento su numerosi gadget con cui mettere fuori uso le vetture dei piloti clandestini.

Dal punto di vista tecnico, il lavoro svolto da Ghost Games è davvero ottimo: il Frostbite 3 è stato sfruttato in maniera egregia per modellare le vetture in modo realistico e offrire scorci paesaggistici di grande effetto.

A fare da sfondo alle schermaglie tra le due fazioni ci sono gli incantevoli paesaggi di Redview County, che il giocatore potrà fin da subito esplorare liberamente scoprendone l’incredibile varietà paesaggistica, dalle assolate spiagge fino alle montagne innevate.

Per quanto riguarda le modalità di gioco, il titolo non brilla certo per originalità, riproponendo grossomodo le stesse già presenti all’interno di Hot Pursuit. Che si scelga di interpretare la fazione dei poliziotti o quella dei fuggitivi, il giocatore si troverà sempre a dover affrontare missioni che richiedono di andare nel minor tempo possibile da un punto all’altro della mappa, oppure ad affrontare inseguimenti all’interno della modalità Interceptor. Tra una competizione e l’altra però, i giocatori non avranno comunque vita facile percorrendo le strade di Redview County: infatti oltre che attraverso le sfide principali, i piloti clandestini potranno guadagnare punti tramite l’esecuzione di salti e incredibili acrobazie che attireranno immediatamente l’attenzione dei poliziotti, i quali saranno sempre pronti a lanciarsi in adrenalinici inseguimenti al fine di impedire che i fuggitivi raggiungano i rifugi che gli consentiranno di incassare i suddetti punti.
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Il titolo non brilla certo per originalità, riproponendo grossomodo le stesse già presenti all’interno di Hot Pursuit.

Generalmente, l’intelligenza artificiale si comporta molto bene nelle diverse situazioni, anche se non ci vorrà molto tempo prima di imparare le differenti strategie adottate nelle varie situazioni. La situazione comunque si fa molto più accesa nel momento in cui le auto avversarie vengono controllate da altri giocatori umani, i cui imprevedibili comportamenti contribuiranno a dar vita ad inseguimenti sempre più frenetici. Infatti, se si disporrà di una connessione Internet attiva, si potranno ospitare altri cinque giocatori all’interno della propria sessione di gioco in modo tale da affrontare insieme le varie competizioni, sostituendo del tutto l’intelligenza artificiale. È doveroso segnalare che purtroppo in diversi casi si è sentito il peso della mancanza di server dedicati, che hanno talvolta portato a interruzioni delle sessioni di gioco, inficiandone in parte l’esperienza complessiva.
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Se si disporrà di una connessione Internet attiva, si potranno ospitare altri cinque giocatori all’interno della propria sessione di gioco.

Ad aumentare la longevità del titolo (che solo per la campagna principale richiede circa dieci ore di gioco), ci pensa anche il sistema Autolog che, analizzando i dati inviati dai giocatori presenti nella propria lista amici, proporrà al giocatore nuovi record da infrangere. Anche dal punto di vista tecnico, il lavoro svolto da Ghost Games è davvero ottimo: il Frostbite 3 è stato sfruttato in maniera egregia per modellare le vetture in modo realistico e offrire scorci paesaggistici di grande effetto. L’unico difetto che si può evidenziare è la scelta degli sviluppatori di far girare il tutto con un framerate di 30 fps invece che una più consona velocità di 60 frame per secondo. Attingendo a piene mani dalle recenti produzioni di Criterion, il primo titolo di Ghost Games si configura come un racing arcade divertente e valido che però non brilla certo per originalità delle modalità proposte. Visto il talento dimostrato dagli sviluppatori, ci auguriamo comunque di vedere presto un nuovo episodio della serie da loro firmato.