Evan, un ragazzo affetto purtroppo dal morbo di Crohn, ha ricevuto in regalo un laptop da gaming della Alienware donatogli grazie a Make-A-Wish UK, un sito che permette di fare beneficenza per chi ne ha bisogno. Grazie a questo sito, Evan è riuscito a farsi un meraviglioso regalo per i suoi 14 anni, e per lui ha un significato ben più profondo del semplice videogiocare. Per lui, infatti, significa rimettersi in contatto con i propri amici.
Andando con ordine: il morbo di Crohn è un’infiammazione cronica intestinale che finisce per colpire tutto il tratto gastrointestinale. La malattia crea varie complicanze che finiscono per richiedere un trattamento chirurgico che non sempre risulta in una guarigione definitiva. Con i giusti trattamenti, le persone riescono comunque a condurre una vita regolare.
Dopo il primo intervento, avvenuto all’età di 10 anni e che di fatto gli ha salvato la vita, Evan si è purtroppo allontanato dai suoi amici, anche a causa delle sempre più frequenti visite mediche che gli precludevano giorni di scuola. Evan si era inoltre chiuso in se stesso, rifiutando di parlare anche con la propria mamma. “Ha iniziato a respingermi e non voleva più parlare con me”, spiega la madre di Evan.
“È stato molto difficile. Non riuscivo a capire perché Evan non volesse parlare con me”, spiega la madre del giovane. Il ragazzo si è poi operato nuovamente a 13 anni, rimanendo in ospedale per 3 settimane e ciò, insieme ai problemi a scuola e le ripetute visite mediche, ha iniziato ad alimentare i primi sintomi di depressione.
Per i 14 anni, Evan desiderava un PC da gaming della Alienware. Un PC senza dubbio eccellente per chi ama i videogiochi, ma che per Evan significa molto di più. Per lui, avere un PC da gioco è il miglior modo per riconnettersi con gli amici con cui ha troncato i propri rapporti.
Grazie a Make-A-Wish, questo desiderio è divenuto realtà e la madre ne è felicissima. “Non lo vedevo così felice da davvero tanto, tanto tempo. Evan stesso l’ha definita come la luce alla fine del tunnel. Ciò per lui significa che può riconnettersi con gli amici anche quando si assenta da scuola e aiuta a distogliere la sua mente dalla sua sindrome. Lo aiuta addirittura a leggere più rapidamente”, spiega Dawn, madre di Evan.
Insomma, una storia che finisce davvero bene, questa di Evan, e che dimostra quanto delle cose per molti “banali” possano risultare di vitale importanza per altri. Evan potrà finalmente riconnettersi coi suoi amici come un tempo, e non potremmo esserne più felici.
Fonte: PC Gamer