L’autore di Journey e Sky, Jenova Chen, ha detto di sentirsi frustrato dal modo in cui i videogiochi vengono ancora percepiti dal pubblico generalista. È convinto che il medium videoludico non siano ancora rispettati a dovere come prodotto culturale, anzi, siano ancora bistrattati. Ma non deve essere per sempre così. Con il prossimo progetto di Thatgamecompany punta a cambiare le cose.
In una intervista a IGN, Jenova Chen ha raccontato la sua esperienza con Journey, Sky e in Thatgamecompany ma, soprattutto, di come si senta trattato in quanto rappresentante dell’industria gaming. “Immaginate di essere ad una festa e di ascoltare i discorsi attorno a voi. Qualcuno racconta di essere un autore cinematografico o televisivo e subito sembra si tratti di un poeta o letterato. Ma quando provo a dire che realizzo videogiochi, ancora nel 2005 citavano la tragica strage della Columbine High School. ‘State rendendo i ragazzi violenti’ dicono. Oppure da qualche anno mi chiedono invece quanti soldi io faccia”.
Jenova Chen è convinto si tratti di un problema di percezione del pubblico. Inoltre, dice, dall’avvento dei free-to-play la situazione è soplo che peggiorata. “Sono felice quando un titolo AAA propone qualcosa di artistico, di ispirato, di diverso. Poi però escono decine, centinaia di videogiochi che sono fatti solo per essere venduti ed ecco che tutto cambia”. Ricorda anche il percorso fatto con Journey e come questo si rifletterà nel prossimo futuro. “Ho portato Journey e Flowar al Museum of Modern Art e allo Smithsonian. Adesso in Thatgamecompany stiamo lavorando a qualcosa che spero possa cambiare l’opinione di chi è ancora convinto che i videogiochi non siano cultura o arte”.
Da parte nostra auguriamo a Jenova Chen di raggiungere l’obiettivo prefissato. I suoi lavori sono davvero sublimi opere artistiche. Siamo convinti che il suo prossimo progetto sarà stupendo. Journey, ad esempio, è nella nostra lista di 15 videogiochi perfetti per cominciare a videogiocare.
Fonte: IGN