Super Smash Bros. for 3DS – la recensione

Super Smash Bros. è molto più di un gioco. È un’enciclopedia del mondo Nintendo, una celebrazione appassionata di quella che è la compagnia videoludica con la storia più ricca e appassionante. Ogni creatura partorita da Nintendo ha un posto in Super Smash Bros., anche quelle più oscure, e non c’è fan della casa di Kyoto che non si sentirà sopraffatto da una tale dose di puro amore Nintendo.
L’abbondanza è sicuramente l’aspetto che lascia più stupiti di questo nuovo episodio della serie. Il roster ammonta a 50 personaggi giocabili, un numero decisamente alto anche per lo standard dei picchiaduro cosiddetti “seri”. E, cosa ancora più importante, una simile mole di contenuti non è stata minimamente intaccata dalle ridotte dimensioni dell’handheld.
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Se avete già giocato un episodio di Super Smash Bros., sicuramente vi sentirete subito a vostro agio entrando nell’arena con un lottatore Mii.

Una cifra stilistica dei giochi di Sakurai (tra cui, su tutti, Kid Icarus: Uprising) è il fatto che a ogni vostra azione sbloccherete dei contenuti bonus. Questo mette in moto un meccanismo che ha quasi del diabolico: ogni volta che giocherete, ogni cosa che farete, otterrete in cambio degli sbloccabili. Questo flusso di gioco ben si adatta a una console portatile, e alla sua modalità di fruizione mordi e fuggi. Anche se giocato per pochi minuti, avrete sempre una sensazione di appagamento da una sessione di Super Smash Bros., anche se non siete dei progamer inossidabili. Sakurai è del resto sempre stato molto fermo su questo punto: Super Smash Bros. non è un picchiaduro per hardcore gamer, ma il suo spirito è molto più vicino a quello dei party game. Lungi dallo sminuirlo, questo approccio è anche quello che rende il design di Super Smash Bros. così magnetico. Ci sono comunque dei miglioramenti rispetto a Brawl che faranno la gioia di chi usa il gioco per competizioni più tecniche, come il fatto che i personaggi tendono di meno a fluttuare rispetto al passato, ed è anche stata eliminata quell’odiosissima eventualità che il vostro personaggio, in maniera completamente random, inciampasse.
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La filosofia da party game impone anche un tipo di equilibrio che può sembrare apparentemente caotico, ma che alla fine dei conti è uno dei marchi di fabbrica di Super Smash Bros.. Alla fine, il gioco ha un modo tutto suo di essere equo, permettendo ai giocatori meno abili di supplire alle loro mancanze con l’uso degli oggetti. Ci sono letteralmente tonnellate di trofei assistenti che potranno essere usati per far pendere la bilancia degli scontri a vostro favore; in moltissimi casi sarà lo stesso livello che potrà essere usato contro i vostri avversari. Sviluppare una strategia, basandosi su un singolo oggetto, è veramente difficile.

Super Smash Bros. è molto più di un gioco. È un’enciclopedia del mondo Nintendo, una celebrazione appassionata di quella che è la compagnia videoludica con la storia più ricca e appassionante.

Questo è un gioco perfetto per chi soffre di sindrome da deficit dell’attenzione e, come i più grandi classici Nintendo, è in grado di offrire meccaniche ed elementi di design su cui altre compagnie costruirebbero intorno un intero gioco. Lo stesso discorso investe anche i personaggi: a differenza di quanto accade in molti picchiaduro, qui non siete invitati a specializzarvi in un singolo lottatore, ma sarete piuttosto portati per ore e ore a sperimentare con i diversi stili, tutti profondamente diversi tra di loro. Siamo in un gioco dove potrete tranquillamente interpretare uno spadaccino, e un attimo dopo un Pokémon, e un attimo dopo ancora il cane di Duck Hunt e la relativa anatra. Potrete immaginare quindi quanto sia eterogeneo il calderone di stili di lotta condensati all’interno di Super Smash Bros..
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Ogni lottatore può essere personalizzato, e anche portato oltre i suoi limiti: chi avrebbe mai pensato che il piccolo Pikachu si sarebbe potuto trasformare in un vero e proprio tank?

Personalmente, non sono un grande fan dei Mii. Penso che sia stata una trovata geniale da parte di Nintendo, inizialmente, ma poi vederli a fianco di facce più conosciute come Mario o Peach ha rotto un po’ quella sacralità che mi sarei aspettato da un gioco della compagnia. Tuttavia, devo ammettere che il lottatore Mii personalizzato è una delle scelte più azzeccate del nuovo Super Smash Bros.. Si può infatti scegliere tra tre archetipi, il Brawler, il Gunner e lo Swordfighter, e scegliere quattro attacchi speciali, ognuno dei quali a sua volta ha tre opzioni, che porta quindi a un totale di 12 mosse. L’idea è quella di poter imitare e combinare a vostro piacimento tutte le tecniche dei personaggi provenienti dai giochi della serie; se avete già giocato un episodio di Super Smash Bros., sicuramente vi sentirete subito a vostro agio entrando nell’arena con un lottatore Mii. Non solo, il lottatore Mii può anche essere customizzato a piacimento, per esempio con dei vestiti, che sbloccherete man mano che avanzerete nei diversi scontri. E qui entra in gioco anche la nuovissima componente GdR di Super Smash Bros.. Infatti, la personalizzazione non è solo estetica, ma potrete anche ottenere degli speciali pezzi di equipaggiamento che modificheranno i valori di potenza, difesa e velocità del vostro personaggio. In questo modo potrete costruire il lottatore che più si adegua al vostro stile di gioco. La lista di oggetti che può essere sbloccata è gargantuesca, e alcuni di questi vi porteranno anche dei vantaggi diretti in battaglia, come per esempio la possibilità di iniziare il combattimento con una spada laser già in vostro possesso.
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Si vede in un certo senso l’influenza di Bandai Namco, i creatori di Tekken, che hanno partecipato allo sviluppo di Super Smash Bros.: la possibilità di modificare i personaggi ha la stessa profondità della modalità Create-A-Fighter della serie creata da Harada-san. Infatti, ogni lottatore può essere personalizzato, e anche portato oltre i suoi limiti: chi avrebbe mai pensato che il piccolo Pikachu si sarebbe potuto trasformare in un vero e proprio tank?

Siamo in un gioco dove potrete tranquillamente interpretare uno spadaccino, e un attimo dopo un Pokémon, e un attimo dopo ancora il cane di Duck Hunt e la relativa anatra.

Per quanto riguarda le modalità, l’impianto di base è simile a quello di Brawl, anche se con delle migliorie. Per esempio, Classica vi permetterà di affrontare una serie di scontri casuali, e usa un sistema di selezione della difficoltà simile a quello di Kid Icarus: Uprising. A seconda delle monete che avete raccolto, potrete selezionare un livello di difficoltà più alto, che diminuirà però ogni volta che perderete uno scontro. A differenza di Brawl, la modalità Classica qui segue un percorso ramificato, che vi permetterà di scegliere con un bivio l’intensità degli scontri: più sono impegnativi, maggiore sarà il loot che ne ricaverete. Nella modalità All-Star, invece, vi troverete a fare un vero e proprio tuffo nel passato, andando ad affrontare i vostri avversari secondo il loro anno di apparizione nella storia dei videogiochi. Torna anche la modalità Avventura, ossia un labirinto dove potrete combattere dei personaggi controllati dall’IA, con la possibilità di raccogliere loot e aggiornamenti, fino a raggiungere a intervalli regolari uno scontro con un boss. Anche gli scontri online funzionano a dovere (nonostante qualche sporadico episodio di lag), ma bisogna notare come il fulcro dell’esperienza sia ancora rigorosamente in locale.
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Un’ultima, doverosa menzione va fatta nei confronti della grafica: Nintendo si dimostra ancora una volta in grado di padroneggiare meglio di chiunque altro il proprio hardware, sfoggiando un gioco solidissimo dal punto di vista grafico (non avremmo problemi a vederlo su una PS Vita), nonché estremamente vivido e fluido. Eccelso anche il character design: incredibile come Nintendo sia riuscita a creare un’incarnazione moderna di Mega Man e Pac-Man migliore di quella delle loro case madri.
In definitiva, Super Smash Bros. for 3DS realizza il sogno di portare sempre con sé Smash. E non lo fa sacrificando l’esperienza di gioco, ma piuttosto costruendola intorno all’handheld, e inzeppandola di una quantità straripante di contenuti. Vi ci vorranno molte decine di ore prima di aver visto tutto quello che riserva Super Smash Bros. for 3DS, e anche allora ne vorrete di più.