Annunciato a sorpresa – ma neanche troppo – durante l’evento celebrativo per i 25 anni di età, Final Fantasy 7 Rebirth è atteso a partire dal prossimo inverno (quindi 2023/2024) su PlayStation 5. Si tratta della seconda parte dell’operazione ‘Remake’ intrapresa da Square Enix. A capo del progetto Tetsuya Nomura che vanta le collaborazioni di Naoki Hamaguci (il director) e Yoshinori Kitase (il producer).
Questi ultimi due, dopo l’annuncio, hanno scelto di rispondere e mitigare alcune perplessità dei fan. Entrambi affermano che il loro lavoro stia procedendo a gonfie vele. “Vogliamo essere certi di realizzare la migliore esperienza di gioco possibile. Anzi, possiamo rassicurare tutti. Lo sviluppo procede a passo spedito considerato che si tratta di un videogame in HD così grande” afferma un post proveniente dal profilo twitter ufficiale del gioco. La dichiarazione è attribuita a Yoshinori Kitase.
Le parole del director sono state precedute da quelle di Hamaguchi in un post pubblicato sullo stesso profilo. Il producer ha commentato il gap di tre anni tra Final Fantasy 7 Remake e Final Fantasy 7 Rebirth. Secondo Hamaguchi “lo sviluppo è già nel vivo. Il progetto ‘FF7 Remake’ verrà distribuito come una trilogia. Ma Final Fantasy 7 Rebirth è molto più si un semplice gioco della serie. Lo stiamo sviluppando con tutta la passione necessaria alla creazione di un gioco originale. Quando uscirà vi renderete conto che è valso la pena aspettare”.
Tetsuya Nomura, creative director, ha invece affermato che Rebirth “è pensato per essere goduto sia da chi ha giocato l’originale del ’97 sia per chi non lo ha fatto. Addirittura, i videogiocatori potrebbero benissimo scegliere di approcciarsi alla serie partendo proprio da Rebirth“. Questa affermazione, a me che scrivo, mette addosso parecchia curiosità di scoprire perché.
Come detto, Rebirth rappresenta il secondo titolo di una trilogia che verrà completata con un Final Fantasy 7 Re‘qualcosa’. Che Square Enix potesse decidere di dividere l’esperienza in tre parti era intuibile. Se ci si pensa, l’originale Final Fantasy 7 di fine anni ’90 arrivò su 3 CD-ROM e già prima della release di aprile 2020 qualcuno azzardò l’ipotesi. Quando poi i videogiocatori si resero conto – gioco alla mano – che FF7 Remake si concludeva a circa un terzo della storia originale l’idea fece ancor più presa. L’annuncio giunto durante le celebrazioni, dunque, non ha fatto altro che dare conferma della cosa.
Voi cosa ne pensate? Prenderete Final Fantasy 7 Rebirth? Durante le celebrazioni sono giunti anche altri annunci. Intergrade, ad esempio, giunge anche su Steam a distanza di un anno dal suo debutto su Epic Games Store.
Fonte: Square Enix