Simulazione spaziale tutta basata sull’esplorazione di pianeti e galassie, l’inizialmente inattesa e inedita No Man’s Sky, che aveva fatto parlare di sé ai recenti VGX 2013 come uno dei più promettenti open world galattici di sempre, è ormai in dirittura di arrivo. Sviluppato da Hello Games, team indie di sole quattro persone conosciuto per Joe Danger, No Man’s Sky si prospetta come un’esperienza stellare, letteralmente. Non si tratta solamente della caratterizzazione fortemente sci-fi del setting, che ci porterà ad avere a che fare con astronavi, creature misteriose, e viaggi alla velocità della luce e quant’altro: No Man’s Sky è un’avventura avvincente e innovativa, e, almeno sulla carta, sembra poter porre i bastoni tra le ruote al chiaccheratissimo Star Citizen, sconvolgendo ogni regola del genere. Come?
Indossata la tuta pressurizzata, ogni giocatore avrà un proprio pianeta di origine posto ai margini della galassia: stelle, mondi e asteroidi saranno generati casualmente.
Attraverso una libertà esplorativa senza precedenti, in una galassia generata in maniera completamente procedurale: ogni elemento nel corso dell’intera avventura sarà creato dal sistema in tempo reale, rendendo ogni partita diversa dall’altra. Dalle profondità della galassia, a quelle del marine, ogni elemento visibile sullo schermo potrà essere raggiunto ed esplorato dal giocatore, attraverso qualsiasi mezzo di trasporto, per una sensazione di libertà unica. Nel trailer mostrato proprio in occasione dei VGX, si partiva infatti proprio dall’esplorazione dei fondi marinali, per poi avventurarsi a bordo di un’astronave nello spazio più profondo.
In un titolo nel quale la componente esplorativa sembra predominante, Hello Games ha fatto un ulteriore passo avanti verso la creazione di un’esperienza indimenticabile, promettendo l’interattività totale dello scenario.
Arrivati in un pianeta potremo così scegliere i nomi degli organismi presenti
Ogni evento, e quindi, ogni azione (consapevole o meno) del giocatore modificheranno per sempre le condizioni di partenza, e se lo scenario sarà creato proceduralmente del sistema, allo stesso tempo sarà il giocatore stesso a giocare a fare il creatore, scoprendo e nominando nuovi corpi celesti e nuovi organismi viventi. Una vera e propria sensazione di onnipotenza, che sarà limitata solamente nel momento in cui scopriremo la presenza di altri giocatori, collegati online…
Stando alle parole del direttore creativo Sean Murray, ogni utente assumerà le sembianze di un conquistatore spaziale chiamato a esplorare mondi alieni e sistemi stellari sconosciuti per catalogarne le forme di vita, i biomi e l’ubicazione dei giacimenti minerari più abbondanti. Indossata la tuta pressurizzata, ogni giocatore avrà un proprio pianeta di origine posto ai margini della galassia: stelle, mondi e asteroidi saranno generati casualmente, ma una volta scoperti saranno fissati sul server, consentendo agli altri esploratori di visitarli, esplorarli e di catalogarne le forme di vita. L’universo di gioco sarà condiviso da tutti gli utenti, assumendo così la struttura di un MMO a server unico.
Arrivati in un pianeta potremo così scegliere i nomi degli organismi presenti, delle conformazioni geologiche e delle condizioni atmosferiche specifiche, e visitare le tracce fisiche lasciate dal passaggio di altri giocatori online.
Se troveremo ad esempio costruzioni, scavi, astronavi costruite da altri giocatori, le conseguenze di tale scelta saranno molto più profonde e interessanti. Le nostre azioni avranno un impatto diretto e immediato sull’equilibrio ecologico del pianeta che attraverseremo.
Il setting fantascientifico del titolo creato da Hello Games sembra perfetto per proporre un’esperienza di gioco completa.
Non si tratterà solamente di conseguenze legate all’interazione diretta, che possono essere causate dalla distruzione di strutture preesistenti: decidendo di sfruttare in maniera intensiva le risorse minerarie di un pianeta, ad esempio, potremmo spezzare la catena alimentare di una determinata specie vegetale o di una razza animale.
Non mancheranno sicuramente gli enigmi e i segreti nascosti sparsi in tutta la galassia da trovare, che ci permetteranno di investigare tra battaglie nello spazio aperto ed esplorazione senza confini. Se la componente esplorativa di No Man’s Sky sembra infatti predominante, nel trailer mostrato proprio in occasione dei recenti VGX e nelle dichiarazioni del team, i combattimenti non saranno meno avvincenti, permettendo anche di personalizzare i mezzi di trasporto e le armi, e di viaggiare nello spazio attraverso veri e propri salti temporali. Il setting fantascientifico del titolo creato da Hello Games sembra perfetto per proporre un’esperienza di gioco completa, fatta di esplorazione, azione e divertimento senza confini. Il tutto è arricchito da un’ambientazione unica, che richiama gli scenari amati di ogni vero appassionato del genere sci-fi: i recenti artwork mostrati attraverso Edge Online mostrano ambientazioni dai colori vividi e intensi, pianeti e satelliti incontaminati pronti ad essere esplorati con le nostre astronavi. Che sia in arrivo una commistione tra sand box e free roaming? Per il momento ci affidiamo alle semplici parole di Murray: “Così vogliamo che sia No Man’s Sky: immediato, reattivo e a 60 fps”.