Corpi femminili e personaggi sullo schermo. Secondo una ricerca condotta dall’azienda Dove in collaborazione con Women in Games, oltre il 60% di donne e ragazze non si sentono rappresentate nel mondo dei videogiochi. Sulla base di questi dati nasce dunque la collaborazione tra Dove e WiG che prevede l’attivazione di diversi progetti, parte dei quali si svolgerà su Roblox.
L’iniziativa, denominata Real Virtual Beauty, è volta a combattere l’attuale stereotipizzazione dei canoni di bellezza femminile. Al fianco del Centre for Appearance Research, prende il via Real Beauty in Games Training Si tratta di un corso di formazione volto a incoraggiare i designer di giochi a rappresentare negli avatar la diversità e autenticità della vita di tutti i giorni e ad evitare di contribuire alla diffusione di stereotipi e pregiudizi nella progettazione degli avatar.
I partecipanti che completeranno il corso avranno l’opportunità di mostrare i loro lavori finali con il lancio di una galleria online di personaggi “Real Virtual Beauty” – curata da Dove e disponibile sulla Art Station di Epic Games – contribuendo, così, ad elevare lo standard per la rappresentazione autentica, diversificata e inclusiva di donne e ragazze nel mondo dei giochi.
Parallelamente, il Dove Progetto Austostima intende garantire alla prossima generazione di creatori e giocatori gli strumenti per costruire l’autostima e la fiducia nel proprio corpo attraverso il lancio di SuperU Story. È la prima esperienza Roblox al mondo – in collaborazione con Toya – progettata per educare all’autostima.
Oggi 1,3 miliardi di donne e ragazze costituiscono la metà della comunità globale dei giochi, con un 60% che inizia a giocare prima di aver compiuto 13 anni. La ricerca, come vi abbiamo accennato, rivela che i videogiochi riflettono ancora modelli di bellezza basati su standard rigidi, tali da far sentire sottorappresentate molte donne e danneggiare, così, l’autostima delle ragazze. Aggregando i dati risulta dunque che:
- Il 60% delle giocatrici si sente sottorappresentato e riconosce la mancanza di diversità come una questione chiave nei videogiochi
- Il 35% delle ragazze dichiara che la propria autostima è influenzata negativamente dal vedere una mancanza di diversità nei personaggi e negli avatar
- Il 60% delle giovani donne ammette che si sentirebbe più sicuro di sé e del proprio aspetto se vedesse nei videogiochi personaggi che rispecchiano la vita reale
- Più del 50% dei genitori teme che questi problemi possano influenzare negativamente le abitudini comportamentali dei figli durante la crescita
Ecco quindi SuperU Story, la prima esperienza di Roblox al mondo – guidata dal game studio fondato da donne Toya – e progettata specificamente per aiutare le ragazze a fronteggiare una bassa autostima e a costruire un rapporto positivo nei confronti del proprio corpo attraverso un’esperienza virtuale unica nel suo genere che incoraggia gli utenti a essere se stessi invece di aspirare a stereotipi e ideali di bellezza irrealistici.