Con il progetto Final Fantasy 7 più in vita che mai, vedere il ritorno di Crisis Core in veste migliorata e ripulita – grazie a Crisis Core Final Fantasy 7 Reunion, su PS5 – è sicuramente una notizia ottima. Non solo ottima, addirittura vitale. Per chi non conoscesse la storia degli (infiniti) progetti che ruotano intorno al macro-universo di Cloud e soci, ecco un rapidissimo riassunto. Final Fantasy 7 non si limita ad essere un JRPG apprezzato e amato, ma è anche centro orbitale di spin-off, film e (recentissimi) remake. Se Advent Children dava un ulteriore finale all’avventura, la costola per PSP – Crisis Core, per l’appunto – espandeva le basi già conosciute di Zack, soldato predecessore di Cloud.
Nel caso non conosciate la storia per intero, non vogliamo rivelarvi la natura del filo conduttore tra i due personaggi. Vi basti sapere che Crisis Core è, appunto, l’origine vista proprio dagli occhi di Zack prima che passasse il testimone al più famoso biondino. Crisis Core Final Fantasy 7 Reunion è una Remastered proprio dell’apprezzatissimo prequel, che finalmente permette al titolo di sfondare le barriere del tempo e di diventare più facilmente reperibile. Remastered, a dirla tutta, è anche un termine incredibilmente riduttivo, ma torneremo dopo su questo.
La parentesi della vita di Zack, invece, anche alla luce di ciò che Final Fantasy 7 Remake ha fatto (in positivo o in negativo, lo lasciamo decidere a voi), potrebbe essere oggi ancora più importante che in passato. Non solo un ponte per ciò che è stato, quindi, ma anche un importante tassello per riallacciarsi alla seconda parte del rifacimento di FF7 in arrivo nel prossimo futuro. La coincidenza temporale, in questo senso, non può essere casuale.
Di base, pur con tutti i suoi alti e bassi, la narrativa di Crisis Core riuscì a infiltrarsi nel cuore degli appassionati. Ancora oggi è, senza ombra di dubbio, il progetto secondario di Final Fantasy 7 più apprezzato di sempre. La domanda quindi sorge spontanea: quanto ha resistito allo scorrere del tempo?
Sostanzialmente, sono tre gli aspetti principali che contraddistinguono questo Crisis Core Final Fantasy 7 Reunion. Il primo, indubbiamente, è la fedeltà totale verso il gioco originale, sia in merito alla struttura che per quanto riguarda la trama. Chi ha completato la prima parte del remake di FF7 sa già a cosa io stia alludendo. Chi invece ha voglia di recuperare l’avventura precedente di Zack senza ‘sporcature’ di alcun tipo, può dormire qui sonni tranquilli; nessun colpo di scena dell’ultima ora, nessuno Zack dal futuro che vuole cambiare la timeline originale. Solo la classica, vecchia storia di un ragazzo che vuole far carriera nel posto sbagliato e al momento sbagliato.
Una storia, come dicevamo, con le sue forti battute d’arresto e anche un bel po’ piena di filler e dialoghi superflui, ma che riesce a colpire incredibilmente duro quando necessario. Alcune scene di Crisis Core sono invecchiate come il buon vino e sono spettacolari da vedere oggi così come all’epoca. Il tono più scanzonato del protagonista riesce a dare all’opera un’anima differente ma allo stesso tempo familiare. E prima che fosse il remake a riportare in scena luoghi storici con definizione migliorata, fu proprio Crisis Core a far piangere lacrime di nostalgia ai fan di vecchia data.
L’impostazione del gameplay, però, è forse la cosa che più tradisce gli anni sulle spalle del gioco originale. Parliamo di un prodotto del 2007, portatile per giunta. Quindi è normale ritrovarsi di fronte ad arene limitate, dungeon fatti di corridoi stretti tutti simili tra loro e missioni mordi e fuggi più adatte a brevi sessioni in treno piuttosto che all’ambienta casalingo. Da qui non si scappa: Crisis Core Final Fantasy 7 Reunion è quindi un lifting principalmente grafico di un gioco figlio di un’epoca lontana, e che persino già allora soffriva di qualche ingenuità di troppo. Ciò su cui Square Enix si è più impegnata, però, è la responsività, molto migliore rispetto a quel vecchio gameplay.
Ora, le battaglie sono più fluide grazie a nuove animazioni di Zack che lo rendono più reattivo, scattante e divertente da comandare. In un certo senso, l’intenzione è quasi quella di avvicinare questo Crisis Core Reunion al combat system di Final Fantasy 7 Remake, soprattutto visivamente. Di base, non parliamo di un sistema di combattimento chissà quanto complesso: pur essendo al 100% un action, non ci sono vere e proprie combo e si riesce a vincere principalmente grazie all’equipaggiamento e ai numerini che a una vera e propria bravura pad alla mano.
La slot machine che regola gli scontri regala ancora buff e bonus casuali una volta ogni tanto, mentre il sistema di fusione delle Materie permette di potenziare le abilità già in possesso o addirittura di crearne altre. Saper schivare al momento giusto, approfittare dei punti deboli dei nemici e alternare sapientemente tecniche ad area con altre più mirate è ancora l’interezza del sistema di Crisis Core. Un sistema che quindi non sorprende certo per profondità, ma che comunque è accompagnato dal giusto feeling per renderlo sempre divertente.
Farmare viene quasi naturale, grazie all’infinità di brevi missioni secondarie attivabili da ogni punto di salvataggio, ma la rinnovata prestanza di Zack rende forse le cose più squilibrate che in passato. Se il protagonista è infatti più scattante che mai, null’altro del gioco è stato ritoccato per poterlo contrastare meglio. Il risultato è quindi esattamente quello che vi aspettereste, cioé un gioco molto più semplice dove la cura per l’equipaggiamento passa quasi in secondo piano. In questo senso, consigliamo di iniziare l’avventura direttamente all’ultima difficoltà, per avere almeno un minimo di sfida che scusi l’utilizzo delle varie meccaniche di gioco.
Il lifting grafico è chiaramente la cosa che più colpisce. Messi fianco a fianco, il Crisis Core originale e Reunion non sembrano neanche lo stesso gioco. Nonostante di base non si stia parlando di un vero remake, siamo sicuramente di fronte a una delle operazioni di rimasterizzazione più massicce di sempre. Considerato che parliamo di un gioco PSP, l’ottimo risultato (seppur altalenante) non può essere altro che applaudito.
Modelli di personaggi e scenari richiamano più da vicino quelli del recente Remake di FF7, andando quindi a creare anche una continuità che sicuramente aiuterà anche i fan dell’ultima ora a sentirsi nuovamente a casa. La struttura invariata delle mappe tradisce sicuramente tutte queste novità (alla fine, quasi ogni stanza è un’arena perfettamente quadrata collegata a un’altra da un breve corridoio), ma chiedere di più significa pretendere un remake completo. Cosa alla quale Square Enix, palesemente, non era interessata. La bassa definizione di alcune texture e sfondi, così come personaggi secondari modellati più approssimativamente, tradiscono in parte un lavoro generalmente ottimo.
Crisis Core Final Fantasy 7 Reunion è sicuramente il modo perfetto e più semplice per godere della storia di origini di Zack, anche in vista di Final Fantasy 7 Rebirth – seconda parte del remake – in arrivo a fine 2023. La rimasterizzazione grafica è davvero notevole, seppur tradita da molti alti e bassi, mentre i piccoli accorgimenti al gameplay non migliorano un gioco che, in ogni suo aspetto, mostra il peso degli anni e l’originale natura portatile.
Se riuscirete a farvi catturare dal suo gran cuore, però, potrete sorvolare su ogni difetto tecnico, di gameplay o di vecchiaia che questa ‘Remastered Plus’ porta con sé. Il prodotto resta godibile e divertente anche a cervello spento, e a volte è tutto quello che ci basta.