La Serie A di calcio potrebbe fare il suo ritorno in chiaro in TV grazie a una iniziativa di RAI e Mediaset, e al contempo fare un po’ di concorrenza a DAZN.
L’idea è quella di convincere la Lega Calcio a permettere la trasmissione su digitale terrestre di alcuni match, completamente in chiaro e quindi senza la necessità di alcun abbonamento.
Come riporta Milano Finanza, ad avanzare la proposta sono state le due principali emittenti televisive italiane chiedendo anche il supporto del Governo Meloni in qualità di mediatore.
La proposta è semplice, permettere la trasmissione in chiaro su reti RAI o Mediaset di alcuni match di Serie A per il trienni 2024-2027, e quindi a partire dalla stagione 2024/2025, in seguito alla rinegoziazione dei diritti TV.
L’obiettivo è quello di garantire una maggior concorrenza ed eventualmente fare in modo che DAZN in futuro possa offrire condizioni contrattuali più convenienti per l’utente.
Mediaset per conto suo è pronta a fare un investimento di 200 milioni di euro, ma il costo dei singoli match è ancora troppo elevato per poter essere compensato unicamente con i ricavi pubblicitari. A spiegare la situazione è stato l’Amministratore Delegato della compagnia Pier Silvio Berlusconi. Il costo di un singolo match è di circa 3 milioni di euro, impossibile da pareggiare con i soli ricavi pubblicitari. Inoltre non tutti i match hanno la stessa appetibilità e lo stesso orario, cosa che andrebbe ulteriormente a ridurre i ricavi pubblicitari rispetto al “Prime Time” di un big match serale.
La strada che vorrebbero percorrere RAI e Mediaset però è fortemente in salita. E a mettere un primo ostacolo è stato proprio il Presidente della Serie A Lorenzo Casini, che ha dichiarato: “Prima volta che la sento come ipotesi. Sappiamo che alcune leghe hanno sperimentato una partita in chiaro con risultati controversi. Di questa ipotesi oggi non si è discusso, al momento grazie a un lavoro molto approfondito degli uffici della Lega e dell’AD si sta definendo il quadro di partenza per arrivare alla strategia migliore“.
D’altro canto sempre più italiani sono adirati per il servizio offerto da DAZN che soffre spesso di instabilità durante gli orari di punta. Basta dare uno sguardo sui canali social per leggere i numerosi messaggi di protesta, che sempre più spingono gli utenti a cercare soluzioni alternative e illegali. Ad aggravare poi questa situazione ci sono stati i due aumenti sull’abbonamento a breve distanza, il primo la scorsa estate (anche se già in vigore durante la precedente stagione), e il secondo a gennaio 2023 che ha portato il costo dell’abbonamento a 40 euro al mese.
Fonte: Calcio e Finanza