Per una fetta della popolazione americana, gli anni ’90 non sono mai finiti davvero. Mentre sui social come TikTok e Instagram, sempre più millenial nostrani (compreso il sottoscritto, ogni tanto) usano il loro smartphone per provare a raccontare alla gen-Z quel magico decennio fatto di boy-band, cinepanettoni e colori fluo, al di là dell’oceano non ci si accontenta più di tramandare oralmente le leggende e si è deciso di passare alle azioni concrete.
Stando alle stime riportate da Counterpoint Research (e citate da TGCom24), istituto che si occupa di indagini e analisi di mercato, circa il 2% della telefonia mobile a stelle e strisce è costituita dai feature phone e cioè i cellulari “non smart”, quasi 3 milioni di persone. Un numero destinato a crescere ancora, secondo lo stesso istituto di ricerca. Alla base dell’idea non c’è solo la nostalgia per ‘gli anni d’oro del grande Real’ ma anche – e forse soprattutto – la necessità di disintossicarsi dal flusso ininterrotto di dati cui ci sottoponiamo autonomamente e volontariamente scorrendo i feed di Instagram, Facebook, TikTok, YouTube eccetera.
Si chiama Digital Detox ed è la pratica della rinuncia alla iperconnettività per un periodo di tempo che può durare da poche ore a diversi giorni. Rinunciare allo smartphone è solo il primo dei possibili passi che possono essere compiuti per liberarsi per un po’ di tempo dalla presenza ingombrante di internet nella nostra vita. Non sempre è possibile rinunciare al web per l’intero arco di una giornata (pensate a chi lavora nel digitale, come noi di GameTime) ma mettere da parte lo smartphone può rivelarsi un metodo niente male.
I vari Motorola V3, Panasonic GD87, Ericsson T28s e poi la finlandese Nokia che ha prodotto alcuni dei telefoni più iconici di sempre, dal Nokia 3310 alla serie N con i vari N80, N90 e fino al N-Gage, prima intuizione di telefono fatto anche per giocare (male) sembra che abbiano ancora qualcosa da dire, dopo tutto. E dire che l’esperimento di riportare in auge il 3310 (cellulare simbolo del decennio) non sembrava riuscitissimo.