Sono passati solamente pochi giorni dalla presentazione del SoC Qualcomm Snapdragon Elite X che è subito arrivata la replica della casa di Cupertino, con la presentazione del suo SoC Apple Silicon di terza generazione, ovvero l’M3, e le relative varianti Pro e Max.
Correva l’anno 2020 quando Apple ha annunciato un totale cambio di rotta nella realizzazione dei propri PC laptop e desktop. Si dava l’addio a Intel e AMD per lanciare i processori proprietari M1 realizzati con architettura ARM, la stessa adottata dagli iPhone e tanti altri smartphone tra cui quelli dotati appunto di chip Qualcomm.
Alla base dell’idea di Apple c’è la proposta di utilizzare un’architettura unica per smartphone, tablet e PC (sia laptop che desktop) in modo tale da poter ottimizzare in modo estremo il funzionamento di sistema operativo, applicazioni finalizzato all’ottenere il miglior rapporto possibile tra consumi e prestazioni.
E l’arrivo dei primi prodotti basati su Apple Silicon M1 a fine 2020 è stata una vera e propria rivoluzione. Processori in grado di avere prestazioni elevatissime con consumi davvero bassi, e questo è stato possibile anche grazie all’accordo con la taiwanese TMSC che ha garantito in esclusiva alla casa di Cupertino l’accesso di volta in volta alla miglior processo produttivo disponibile. Ciò permette di avere dimensioni ridotte dei chip, bassi consumi e temperature sotto controllo anche con dissipazione esclusivamente passiva.
I nuovi SoC M3 sono realizzati con un processo produttivo a 3nm, il migliore e più piccolo attualmente disponibile nelle factory di TMSC. Ciò ha permesso ad Apple di fare un ulteriore step evolutivo, incrementando prestazioni e ottimizzando i consumi dei prossimi dispositivi che saranno messi sul mercato nei prossimi mesi.
Al momento Apple ha presentato solamente tre modelli di chip M3, quello base, l’M3 Pro e l’M3 Max. Manca ancora l’M3 Ultra che sarà presentato in un secondo momento, ma che sappiamo già sarà composto praticamente da due M3 Max fusi assieme. Andiamo ora a vederne le caratteristiche.
L’Apple Silicon M3 sarà il modello base composto da 8 core, di cui 4 Performance Core e 4 Efficiency Core, a cui è affiancata una GPU a 10 core. Questo SoC sarà in grado di supportare fino a 24GB di memoria RAM e anche un display esterno (oltre quello già presente nel dispositivo).
L’Apple Silicon M3 Pro sarà il modello intermedio tra quelli presentati e avrà al suo interno 12 core, di cui 6 Performance Core e 6 Efficiency Core, mentre la GPU integrata in questo caso sarà a 18 core. Questo SoC sarà in grado di supportare fino a 36GB di memoria RAM.
Infine l’Apple Silicon M3 Max sarà il modello di fascia alta composto da 16 core. In questo caso si perde la simmetria tra Performance ed Efficiency core, saranno infatti presenti 12 Performance Core dedicate alla potenza bruta e 4 Efficiency Core che si occuperanno delle operazioni più basilari. La GPU integrata in questo caso sarà da ben 40 core, e questo SoC è progettato per supportare fino a 128GB di memoria RAM.
A lasciare un po’ l’amaro in bocca sono però le prestazioni. O meglio il balzo generazionale rispetto ai chip M2 non è così marcato come ci si aspettava. E di questo ne è consapevole anche la stessa Apple. Infatti i benchmark mostrati sono tutti relativi a un confronto con i processori di prima generazione e non di seconda generazione.
Analogamente a quanto accaduto lo scorso anno, il salto generazionale è piuttosto limitato. Tant’è vero che la stessa Apple indica un incremento prestazionale del 35% dei chip M3 rispetto agli M1 (e di conseguenza circa la metà rispetto all’M2). Il divario è ancor più risicato tra gli M1 Pro e gli M3 Pro e si attesta attorno al 30%, mentre fa un po’ meglio l’M3 Max con prestazioni migliori del 50% rispetto agli M1 Max.
Il salto prestazionale non così elevato è stato anche il motivo per cui la stessa casa di Cupertino ha deciso di non mettere sul mercato dispositivi iMac dotati di chip M2, e fare direttamente il salto a M3 garantendo così un incremento di prestazioni più consistente rispetto ai modelli precedenti.