Sono trascorsi circa 15 anni da quando abbiamo visto Ashley per l’ultima volta. Era il 2009 e Another Code: R – Viaggio ai Confini della Memoria espandeva non solo il parco titoli di Nintendo Wii, ma anche la storia di quell Another Code: Two Memories uscito quattro anni prima su Nintendo DS (ha rappresentato uno dei primi giochi disponibili per la console portatile più di successo di casa Nintendo). Oggi, è il 2024, Nintendo recupera quei due giochi e li ripropone in una soluzione unica con Another Code: Recollection su Nintendo Switch.
Gli originali sono stati sviluppati da Cing. Lo studio è stato chiuso nel 2010. A raccogliere il testimone è dunque Arc System Works dove parte dei vecchi developer sono confluiti. È come se Nintendo avesse affidato il lavoro agli sviluppatori originali.
La scelta si rivela vincente. Arc System Works non si limita infatti a riproporre i giochi ‘tali e quali’ a come ce li ricordavamo. Al contrario: grazie all’ausilio di Unity, i due Another Code si presentano al passo coi tempi in termini tecnici e alla pari con altri giochi disponibili su Nintendo Switch. Non già e non solo una naturale evoluzione grafica (il salto è ovviamente più evidente se si tiene in considerazione il primo capitolo), ma anche l’aggiunta del doppiaggio. Ashley, Jessica, D… ora tutti i personaggi hanno una loro voce e questo permette ai videogiocatori di poter seguire meglio la storia e intuire le emozioni espresse. Purtroppo, va segnalato, il doppiaggio è disponibile solo in lingua inglese e giapponese. Niente paura: tutti i testi sono correttamente localizzati in italiano.
Giocare anche con la console, non solo coi comandi
Sia Two Memories che R: Viaggio ai confini della memoria attingevano a piene mani dai classici punta e clicca di cui rappresentavano una leggera evoluzione. Ashley era infatti libera di muoversi nell’ambiente di gioco e interagire con alcuni elementi dello scenario per ottenere indizi utili al proseguire dell’avventura.
Curiosa caratteristica, il software attingeva alle caratteristiche hardware delle console per la risoluzione degli enigmi. Capitava dunque di dover ricorrere allo stick del DS, al microfono o – nel secondo gioco – ai movimenti dei nunchuck. A proposito, chi ha già giocato ai due titoli conoscerà sicuramente il dispositivo DAS: il Dual Another System è, nella finzione, il dispositivo messo a punto dal padre di Ashley e donato alla ragazza. Le sue funzioni spaziano da fotocamera a sistema di lettura e archiviazione dati. Nell’originale Two Memories aveva l’aspetto di un Nintendo DS primo modello. Nel successivo di un evoluto Nintendo DSi. Oggi, invece, pur mantenendo invariate le sue funzioni, il dispositivo richiama perfettamente l’aspetto di Nintendo Switch.
Tale caratteristica, va detto, è stata mantenuta anche per questa riproposizione in salsa moderna. Alcuni degli enigmi, ad esempio, sono stati risolti ricorrendo al giroscopio integrato nella Nintendo Switch Lite utilizzata per questa recensione. Gli enigmi, va detto, non sono mai stati troppo complicati.
Le opzioni di accessibilità, che permettono di attivare una bussola che ci indica verso quale obiettivo muoverci e di avere la possibilità di richiamare a piacere indizi – a efficacia crescente – sembrano rappresentare un aggiunta utile per il pubblico di giovani e giovanissimi più che per gli utenti navigati.
Another Code: Two Memories. Alla scoperta di Blood Edward Island
La trama dei due giochi non si discosta affatto degli originali proposti rispettivamente nel 2005 e 2009. Vengono giusto aggiornati alcuni riferimenti temporali per mantenere inalterate l’età della protagonista principale.
Ashley Mizuki Robbins è una ragazzina appena 14enne che ha perso il padre e la madre quando era molto piccola. Cresciuta da zia Jessica, sorella del padre, il giorno del suo 14esimo compleanno Ashley scoprirà che il padre in realtà è vivo e vegeto e che desidera conoscerla. Insieme alla zia – che non lo aveva rivelato nulla mantenere fede alla promessa fatta al padre anni prima – si imbarca verso l’isola di Blood Edward. Secondo la leggenda, si tratta di un luogo maledetto dove l’intera dinastia degli Edward ha trovato la sua fine. Unico ‘superstite’ (si fa per dire) è D, il fantasma di un ragazzino che ha perso la memoria e che chiede ad Ashley di aiutarlo a recuperarla.
Insieme i due indagheranno sui misteri che circondano l’isola e scopriranno cosa è successo agli Edward, cosa è successo al padre di Ashley e come le due cose sono legate. Rimane da risolvere il mistero che si cela dietro il progetto “Another”.
Another Code R: Viaggio ai Confini della Memoria. Ashley è cresciuta e non è sola
Sono passati due anni dagli eventi di casa Edward. Ashley è ora 16enne che vive ancora con la zia Jessica. Richard, suo padre, ha continuato a viaggiare per il mondo e si è stabilito a Lake Juliet dove ha trovato lavoro. Nel tentativo di rinsaldare i rapporti con la figlia, Richard la invita a trascorrere da lui qualche giorno durante le vacanze estive. Incoraggiata da zia Jessica, Ashley accetta l’invito.
Sul posto, la ragazza farà conoscenza con Matthew, un ragazzino qualche anno più giovane di lei. Matthew. Esattamente come Ashley pochi anni prima, anche Matthew è alla ricerca della verità circa il padre, Michael misteriosamente scomparso pochi anni prima e che ha dato appuntamento al ragazzo proprio al lago. In una serie di colpi di scena, Ashley avrà la possibilità di scoprire la verità circa la sua famiglia. In particolare, di scoprire la verità su Sayoko, la madre morta anni prima in circostanze misteriose. Allo stesso modo, riuscirà anche ad aiutare Matthew nella sua ricerca e a svelare definitivamente il mistero dietro il progetto Another
Another Code R: Viaggio ai confini della memoria. Una storia più toccante e matura
Sebbene l’originale del 2009 abbia ricevuto un’accoglienza tiepida da parte di stampa e pubblico, la sceneggiatura proposta da Cing è leggermente più matura rispetto alla precedente. Certo, siamo comunque di fronte all’equivalente videoludico di un romanzo per adolescenti, ma è interessante notare – e sottolineare – come già ai tempi, Cing abbia preso consapevolezza del fatto che i fan del primo gioco fossero cresciuti. Non una storia dai toni troppo simili a quelli della precedente, che pure non risparmiava momenti toccanti, ma qualcosa di leggermente più adeguato a chi – nel mondo reale – era di 4 anni più grande rispetto al passato. Per Cing, insomma, i fan sono cresciuti con Ashley e questo si nota.
In conclusione. Another Code: Recollection, un’ottimo modo per recuperare due perle
Invece di proporre gli originali tramite i servizi online, Nintendo ha pensato bene di svecchiare due giochi che meritavano di essere conosciuti da un pubblico più ampio, specie in occidente. Another Code;: Two Memories e Another Code: R – Viaggio ai Confini della Memoria, rappresentano due storie intriganti e coinvolgenti. Presentati così, in una veste grafica rinnovata e con l’aggiunta del doppiaggio, riescono a non far percepire affatto il peso dei loro anni.
Forse ci si poteva aspettare qualcosa in più dagli enigmi, in alcuni casi davvero di risoluzione semplicissima quando non banale. Un ‘difetto’ alleviato dalla consapevolezza che il target di riferimento per questo prodotto è composto – per lo più – da un pubblico in età adolescenziale che può aver voglia più di godersi una storia che di gameplay intensi e rompicapo eccessivamente complicati. Così intesa, la difficoltà dei titoli è calibrata per renderli – come accennato sopra – più vicini all’esperienza di un romanzo in formato videoludico.