Prendete tra le mani lo smartphone. Aprite una piattaforma a scelta tra YouTube, Twitter (pardon, X), Instagram, TikTok. Inserite la query “Apple Vision Pro” e… bon voyage. Immagini che non sfigurerebbero se descritte in un romanzo di Ray Bradbury, Aldous Huxley, George Orwell o altri autori specializzati nel descrivere scenari distopici di vario genere.
Il lancio di Apple Vision Pro sembra un successo: nessuno vuole toglierlo
Tutti impazziti di entusiasmo o campagna di guerrilla marketing? Difficile stabilirlo al momento. Il dubbio che possa trattarsi della seconda ipotesi nasce spontaneo. Tra chi si mostra disinvolto nell’utilizzare il visore anche in metropolitana, nulla di troppo dissimile da chi – da pendolare – tira fuori il laptop per lavorare già sul tragitto casa lavoro solo con meno ingombro. L’immagine avveniristica suscita qualche facile ilarità sui social, ma ancora più potente è – forse – quella di due commensali ripresi ad un fastfood mentre interagiscono tra loro e mangiano senza però mai smettere il caschetto e interrompendo l’utilizzo per solo qualche istante. Per distopico che possa sembrare, non è molto diverso dall’uso spasmodico che viene già fatto dello smartphone a tavola.
Dalle immagini, insomma, si cerca di far trasparire un immediato addomesticamento del nuovo strumento tecnologico, subito calato nell’ecosistema quotidiano con naturalezza. Apple Vision Pro, annunciato lo scorso giugno, venne presentato da Cupertino come accessorio irrinunciabile nella vita di tutti i giorni. Per qualcuno sembra già essere così. E per qualcuno siamo già a una nuova previsione azzeccata dai Simpson.