Che Sony stia sviluppando PlayStation 5 Pro non è più un mistero. Via via si sono accavallate diverse news e rumor sulle specifiche della nuova console o sulla sua data d’uscita tuttavia, c’è un altro aspetto da tenere in considerazione: considerando quanto arrivato finora, serve davvero una versione potenziata di PS5? Questo è quello che si sono chiesti i colleghi di GamesIndustry.biz.
PlayStation 5 Pro probabilmente non è necessaria secondo Chris Dring
La nuova PlayStation 5 Pro dovrebbe vantare specifiche di tutto rispetto ma soprattutto, come suggerito dall’insider Tom Henderson, metterebbe in campo la versione proprietaria del DLSS di Nvidia. Il cosiddetto PlayStation Spectral Super Resolution Upscaling dovrebbe sposarsi al meglio con l’architettura della console Sony rispetto l’attuale FSR 2 di AMD, permettendo dunque prestazioni migliori. Gli sviluppatori dovrebbero essere contenti di questo, no? Effettivamente non proprio.
Durante la GDC infatti, ha partecipato anche il caporedattore di GamesIndustry.biz Christopher Dring che parlando con diversi addetti ai lavori è rimasto sorpreso da come nessuno di essi era veramente entusiasta di queste nuove specifiche. Anzi, nessuno di loro ne avverte davvero la necessità, visto che non si è ancora riusciti a sfruttare l’attuale PlayStation 5 al meglio delle sue possibilità. Oltre a tutto ciò, la sensazione generale è che questa generazione non sia mai davvero partita per cui arrivare già a una console potenziata sembra fin troppo prematuro oltre che inutile.
Piuttosto che una nuova console servirebbe del software davvero di nuova generazione e questo è quello che sostiene anche Christopher Dring, direttamente sul podcast “GI Microcast” che potrete vedere qui sotto. Ci troviamo effettivamente in uno strano limbo: da un lato c’è voglia di innovare, sfruttando tutto ciò che le tecnologie mettono in campo attualmente ma dall’altro, abbiamo ancora una larga fetta di utenza con la precedente console che non si vuole abbandonare ma soprattutto, si ha troppa paura di sbagliare. Insomma, tutti hanno voglia di innovazione ma c’è il rischio che questa non possa essere capita dal grande pubblico. Una situazione davvero complessa.
Fonte: GamesIndustry.biz