Sid Meier’s Civilization 7, annunciato durante il Summer Game Fest di quest’anno, ha una data di uscita. Durante Gamescom 2024 è giunta conferma che l’atteso strategico uscirà l’11 febbraio 2025. Il gioco porterà notevoli cambiamenti al gameplay e si distaccherà da quanto visto con il sesto capitolo, puntando non solo a un ribilanciamento del gioco per quel che riguarda alcune meccaniche, ma anche all’introduzione di variabili che portano imprevedibilità al tutto.
Civilization 7, tornerà il cambiamento climatico. Il gioco era in sviluppo da prima della pandemia
In un’intervista concessa a IGN, Ed Beach, Creative Director del gioco, ha spiegato che lo sviluppo di Civilization 7 prosegue da ormai diverso tempo. I primi lavori sul progetto risalgono a prima della pandemia. Durante lo sviluppo, il team ha realizzato che alcune delle meccaniche di gioco introdotte nel sesto capitolo portavano a un’eccessiva dilatazione del tempo di gioco, qualcosa che nel settimo capitolo hanno provato a mitigare.
“Il team aveva delle idee che funzionavano molto bene in Civ VI, ma che avevano degli effetti collaterali sulla durata del gioco. Quando si arriva alla fine, c’è un’enorme quantità di città, unità e così via da gestire, e volevamo pensare a questo e trovare un approccio diverso in modo da rendere il gioco più gestibile e accessibile”, spiega il Creative Director, esternando la volontà di permettere ai giocatori di raggiungere i propri traguardi con più facilità.
In Civilization 7 tornerà anche il cambiamento climatico, meccanica che ebbe un impatto enorme su Gathering Storm, espansione di cui proprio Ed Beach è stato il progettista. Sebbene non abbiano optato per una via simulativa, il sistema creato da Firaxis è molto avanzato e gestirà aspetti come l’innalzamento del livello del mare, il movimento delle tempeste sul globo, alluvioni e addirittura eruzioni vulcaniche.
Questo contribuirà anche alla nascità di diverse crisi che affliggeranno le varie civilità come la possibilità che una piaga possa diffondersi all’interno della popolazione. Queste crisi, spiega Bleach, aiutano anche a spezzare un po’ il flow del gioco, permettendo ai giocatori, una volta trovato un momento di quiete, di riprendere fiato, riorganizzarsi e, in linea generale, semplificarsi la vita.
“In questo modo potremmo avere grandi momenti traumatici, come le crisi di cui parli, ma anche dare ai giocatori la possibilità di respirare un po’, resettare le cose e semplificarle. In questo modo è possibile ritmare il giocatore attraverso una lunga esperienza in modo più soddisfacente rispetto al semplice “Oh no, le cose stanno diventando sempre più grandi e tu devi solo tenere il passo”, spiega il Creative Director.
Nonostante sia più accessibile, Civilization 7 sarà comunque un gioco che metterà alla prova i veterani della saga, grazie a una campagna più coinvolgente e meccaniche più profonde, nonché differenze ancora maggiori tra le tre ere in cui ci districheremo all’interno del gioco. Questo capitolo, ricordiamo, si divide in ere, e permetterà ai giocatori di vivere sia qualcosa di storicamente accurato, sia sperimentare run particolari che porteranno determinati imperi a diventare qualcosa di totalmente diverso rispetto alla realtà.
Fonte: IGN