Dragon’s Dogma 2 è stato afflitto sin dal lancio da cali di framerate piuttosto importanti, ma le recenti patch pubblicate da Capcom sembrerebbe aver risolto la questione. Come svelato dal team di sviluppo in un’intervista concessa a Famitsu, dietro questo framerate così incostante c’è l’IA che governa gli NPC di gioco, capace di fare ‘ragionamenti‘ complessi. Il problema sorge quando nell’area di gioco ci sono troppi NPC, i quali pensano troppo aggravando il peso della CPU.
Gli NPC di Dragon’s Dogma 2 non sono governati da una banale routine come in altri open world. Capcom ha sviluppato un mondo di gioco dove gli abitanti hanno le proprie routine, attività quotidiane e addirittura rapporti con altri NPC. Non a caso, la morte di un NPC può addirittura generare dialoghi contestuali a seconda di quanto egli fosse conosciuto. Tutto ciò è meraviglioso, ma ha un costo.
“Nelle sequenze in cui compaiono molti NPC nello steso momento, come nelle città, il carico sulla CPU era davvero alto e ciò influiva sulla frequenza dei fotogrammi. Poiché la CPU era il collo di bottiglia, la riduzione del carico sulla GPU, come ad esempio l’abbassamento della risoluzione, aveva impatti minimi sul miglioramento del framerate”, spiega Capcom nell’intervista concessa a Famitsu. Per lo stesso motivo, probabilmente, le versioni console hanno meno NPC a schermo, proprio perché la CPU Zen 2 di PS5 e Xbox Series X/S non basta per gestire l’IA di Dragon’s Dogma 2.
Capcom, di conseguenza, “Ha rivisto l’elaborazione dei pensieri degli NPC e ha apportato modifiche mirate come l’ordine di esecuzione di ogni processo, negli aggiornamenti successivi all’uscita”. Il risultato si vede: Dragon’s Dogma 2 offre ora, anche su console, una modalità qualità il cui framerate si aggira tra i 50 e i 60fps sia su PlayStation 5 che su Xbox Series X, e anche su PC si riscontrano miglioramenti sull’uso della CPU.
Fonte: IGN