
Durante un’intervista concessa a CBR per promuovere la sua nuova serie The Waterfront – disponibile su Netflix dal 19 giugno – Holt McCallany ha raccontato un recente incontro avuto con David Fincher, rivelando che la discussione è tornata proprio su Mindhunter, quella fantastica serie TV prodotta da Netflix ma che, per ragioni economiche, non ha mai visto una terza stagione.
Mindhunter: Holt McCallany riaccende le speranze per un ritorno su Netflix
“Qualche mese fa ho incontrato David nel suo ufficio, e mi ha detto che potrebbe esserci la possibilità di riportare in vita Mindhunter, ma sotto forma di tre film da due ore”, ha spiegato l’attore. “Non è nulla di certo, ma è qualcosa che si sta valutando”. McCallany ha poi aggiunto che alcuni sceneggiatori sarebbero già al lavoro, ma tutto dipenderebbe dalla soddisfazione di Fincher nei confronti dei copioni. “David deve essere contento del materiale. E questo, si sa, è un grosso punto interrogativo”.
L’attenzione maniacale di David Fincher
Holt McCallany, che nella serie interpreta Bill Tench, ha condiviso quanto sia meticoloso Fincher nel lavoro creativo, rivelando di aver collaborato con lui per due anni e mezzo su una sceneggiatura. “Ho scritto una sceneggiatura e David è stato così gentile da darmi dei suggerimenti. Abbiamo fatto molte revisioni insieme. È pignolo in modo impressionante, ma è proprio questo che lo rende uno dei migliori registi di Hollywood. Senza dubbio, è tra i primi tre o quattro in assoluto”, ha dichiarato l’attore.
L’ammirazione di McCallany nei confronti del regista è evidente e accompagna la sua speranza di poter tornare a lavorare insieme su Mindhunter. “Mi sento fortunato ad aver preso parte a quel progetto. Sarebbe un sogno poterlo riprendere”.
La logistica non è un problema, ma serve l’ok di Fincher
La parte positiva? Netflix resta il partner di riferimento, sia per Mindhunter che per la nuova serie The Waterfront. Questo faciliterebbe i tempi e l’organizzazione. “Siamo già su Netflix con The Waterfront, e anche questi film di Mindhunter verrebbero distribuiti lì. In teoria tutto si potrebbe incastrare, ma dipende dal fatto che David abbia tempo, voglia e, soprattutto, sia soddisfatto delle sceneggiature. E questo resta il nodo principale”.
Un omaggio sentito a Jonathan Groff
Durante l’intervista, Holt McCallany non ha perso l’occasione per esprimere tutta la sua stima nei confronti del collega e amico Jonathan Groff, interprete di Holden Ford in Mindhunter. L’attore ha recentemente conquistato il palcoscenico con una performance trionfale a Broadway nello spettacolo Merrily We Roll Along, vincendo anche il Tony Award come miglior attore.
“Voglio fare un applauso al mio amico Jonathan, che è stato nominato – e poi ha vinto – un Tony Award”, ha affermato McCallany. “Ho visto il suo spettacolo Just in Time a Broadway quattro volte. È la miglior interpretazione che abbia visto negli ultimi vent’anni. Mio padre ha vinto un Tony, mia madre è stata nominata, e io sono cresciuto a New York: vedo tutto. Ma questo è stato qualcosa di straordinario”.
McCallany ha poi elogiato la presenza scenica e le doti artistiche di Groff: “Ha un carisma incredibile, una voce meravigliosa, è un attore e cantante straordinario, e una persona fantastica. Lavorare con lui ogni giorno per due anni è stato un privilegio. È uno dei motivi principali per cui spero che Mindhunter possa tornare, anche in un nuovo formato”.
Il futuro di Mindhunter resta incerto, ma non impossibile
Dopo due stagioni di successo e una lunga pausa, Mindhunter continua a vivere nel cuore degli spettatori. Le parole di Holt McCallany riaccendono l’entusiasmo dei fan e lasciano intravedere una possibilità concreta: una trilogia di film firmata David Fincher, pronta a proseguire le indagini dell’unità dell’FBI specializzata in serial killer.
Ora tutto dipende da Fincher. Ma se le “stelle si allineassero”, come ha detto McCallany, potremmo davvero tornare a immergerci nelle atmosfere cupe e affascinanti di una delle serie più apprezzate dell’ultimo decennio.















