
Con la chiusura del suo anno fiscale, Microsoft torna a impattare duramente sulla sua forza lavoro. L’azienda ha annunciato una nuova ondata di licenziamenti, già anticipata qualche giorno fa, che coinvolge circa 9.000 dipendenti a livello globale, distribuiti trasversalmente su tutti i settori, livelli ed aree geografiche. Una strategia che, ormai, è diventata quasi una consuetudine estiva per il colosso di Redmond.
Una tendenza estiva: tagli sistematici dopo la chiusura dell’anno fiscale
Nonostante una capitalizzazione di mercato da 3.360 miliardi di dollari e ricavi in crescita del 16% anno su anno, Microsoft continua a tagliare posti di lavoro. L’ultima riduzione annunciata rappresenta circa il 4% della forza lavoro globale, e segue i licenziamenti di gennaio e quelli di maggio, che da soli hanno interessato altri 6.000 dipendenti. In totale, nel solo 2025, l’azienda ha licenziato oltre 15.300 persone, ovvero il 6,7% del proprio organico.
Un portavoce di Microsoft ha dichiarato: “Stiamo attuando modifiche organizzative e alla forza lavoro necessarie per posizionarci al meglio in un mercato in continua evoluzione”. Nessun ulteriore dettaglio è stato fornito pubblicamente.
I reparti colpiti: vendite, marketing e team europei Xbox
Sebbene non sia ancora chiaro quali reparti siano stati i più colpiti, alcune informazioni iniziano a filtrare. La divisione Xbox non sembra essere stata la più penalizzata questa volta, ma i team europei, inclusi King (Candy Crush) e ZeniMax (Fallout), hanno subito riduzioni significative. Anche vendite, marketing e, con ogni probabilità, ingegneria, sono stati interessati dai tagli, complici le continue integrazioni dell’intelligenza artificiale al posto degli sviluppatori umani.
L’AI come ago della bilancia nella nuova strategia
L’avanzata dell’IA sta trasformando radicalmente le priorità aziendali. Microsoft sta spostando risorse verso l’intelligenza artificiale, riducendo contemporaneamente il personale umano in diversi settori. Ex-CEO Bill Gates ha recentemente dichiarato che “l’intelligenza artificiale sostituirà gli esseri umani nella maggior parte delle mansioni.” Una visione che sembra riflettersi apertamente nella politica attuale della società.
In parallelo, Microsoft sta lottando per trovare una propria identità nell’ambito dei servizi AI consumer. Nonostante gli investimenti in OpenAI, l’azienda rimane fortemente dipendente da ChatGPT e Copilot, mentre Google e Meta procedono con lo sviluppo di modelli proprietari. Il rapporto con OpenAI appare sempre più delicato, mentre emergono discussioni per ridurre la partecipazione di Microsoft nella società.
Profitti in crescita, ma settori in crisi
Nel suo ultimo trimestre, Microsoft ha registrato 64,7 miliardi di dollari di fatturato, con una crescita del 15%. Tuttavia, non tutti i comparti brillano: il settore Surface fatica a imporsi, e anche il comparto hardware Xbox è in calo, nonostante l’aumento di entrate legato all’acquisizione di Activision Blizzard.
I tagli seguono la scia delle grandi ristrutturazioni del passato: basti pensare al 2014, quando 18.000 persone furono licenziate in seguito all’abbandono del progetto Windows Phone. Solo lo scorso anno, Microsoft aveva già ridotto il personale di oltre 6.000 unità, mettendo fine al sogno del “metaverso” per abbracciare la rivoluzione AI.
Fonte: Windows Central
















