
Tra le sorprese più suggestive della Gamescom 2025 c’è senza dubbio Swords of Legends, un action RPG in terza persona che segna il debutto globale della storica serie cinese Gujian. Per oltre dieci anni la saga è rimasta confinata al mercato asiatico, dove ha conquistato milioni di giocatori con le sue storie intrecciate al mito e alla tradizione. Ora, per la prima volta, Aurogon Shanghai decide di aprire le porte al pubblico internazionale, con un capitolo pensato fin dall’inizio per raggiungere PC e console in tutto il mondo.
L’annuncio non è soltanto una questione di mercato, ma un vero e proprio salto di prospettiva. Swords of Legends nasce infatti come esperienza standalone, capace di raccontare una nuova vicenda senza richiedere conoscenze pregresse della serie. Protagonista della storia è Si Pan, un “Underworld Enforcer” riportato in vita per guidare le anime perdute verso la pace. Una condanna e una missione insieme, che si trasforma in un viaggio tra folklore orientale, emozioni umane e un mondo sospeso tra vita e morte. È un racconto che parla di rimpianti, legami irrisolti, attaccamenti terreni che non vogliono spegnersi: temi universali che rendono il gioco comprensibile e vicino a chiunque, anche a chi non ha familiarità con la cultura cinese.
Dal punto di vista visivo, Swords of Legends mostra subito l’impronta dell’Unreal Engine 5. Ogni ambientazione appare vibrante e ricca di dettagli: giardini attraversati da fiumi di loto, palazzi sospesi tra cielo e terra, paesaggi che sembrano dipinti a mano e al tempo stesso vivi e pulsanti. È chiaro che l’intenzione dello studio sia quella di creare un mondo che trasmetta la sensazione di leggenda narrata intorno al fuoco, ma che sappia anche sfruttare le tecnologie di nuova generazione per rendere tutto più immersivo.
Il cuore del gameplay si concentra sul combattimento, che unisce immediatezza e spettacolarità. A differenza di tanti action che puntano tutto sulla difficoltà estrema, qui l’obiettivo dichiarato è la fluidità. Le mosse del protagonista si mescolano con le abilità sovrannaturali e con un meccanismo affascinante: la possibilità di catturare l’anima di alcune creature e richiamarle durante le battaglie. È una dinamica che aggiunge profondità e rende ogni scontro imprevedibile, trasformando i nemici sconfitti in alleati temporanei, capaci di ribaltare le sorti del combattimento.
Quello che più colpisce, però, è l’anima emotiva che traspare dal progetto. Non si tratta solo di attraversare dungeon e affrontare boss spettacolari, ma di vivere storie intime che nascono dagli incontri con personaggi tormentati. C’è chi non riesce a liberarsi di un amore mai risolto, chi resta ancorato a un ricordo che diventa catena, chi danza davanti a campane di bronzo incapace di accettare la propria fine. Ogni missione non è soltanto azione, ma una finestra aperta su sentimenti universali, raccontati con la delicatezza del mito.
Il percorso di sviluppo di Swords of Legends non è stato semplice. L’idea ha iniziato a prendere forma già nel 2021, ma è solo dal 2024, con nuovi investimenti e un team più ampio, che il progetto ha compiuto il salto decisivo. L’annuncio alla Gamescom 2025 rappresenta quindi non solo la presentazione di un gioco, ma anche la dichiarazione d’intenti di uno studio che vuole uscire dai confini nazionali e dialogare con un pubblico globale.
Non abbiamo ancora una data precisa, ma sappiamo che il gioco è in arrivo su PC, PlayStation 5 e Xbox Series X|S. Il trailer di presentazione lascia intravedere un titolo ambizioso, capace di unire il fascino della tradizione orientale con un respiro internazionale. Personalmente lo considero una delle novità più affascinanti viste in fiera: un progetto che non punta a imitare modelli occidentali, ma a portare finalmente la voce originale della saga Gujian in una veste accessibile e moderna.










