
Negli ultimi anni la discussione sul drifting degli stick analogici ha accelerato l’adozione di tecnologie ‘contactless‘. Dopo i potenziometri, i sensori Hall Effect hanno ridotto l’usura grazie alla lettura magnetica. Oggi gli stick TMR (Tunneling Magnetoresistance) spingono più in alto l’asticella combinando una lettura ancora più precisa con una magnetoresistenza da effetto tunnel di origine quantistica. Per i giocatori significa input più precisi, sensazione di controllo più pulita e una migliore durevolezza nel tempo, soprattutto quando la sessione si fa lunga o l’ambiente non è ideale.
Stick TMR: cosa sono e come funzionano davvero
Gli stick TMR utilizzano una struttura a giunzione magnetica composta da due strati ferromagnetici separati da una barriera isolante sottilissima. Quando il campo magnetico si modifica al variare dell’inclinazione dello stick, gli elettroni “tunnelizzano” attraverso la barriera e la loro resistenza elettrica cambia in funzione dell’allineamento dei due strati. Il controller non legge quindi una parte meccanica che striscia su una pista di rame, ma una variazione di resistenza magnetica estremamente sensibile, convertita in segnale digitale ad alta risoluzione. La conseguenza pratica è una sensibilità ai micro-movimenti superiore, una linearità della curva di risposta più facile da calibrare via firmware e una stabilità termica maggiore, elementi che si traducono in una mira più precisa negli FPS e in traiettorie perfette nei Sim Racer.
TMR vs Hall Effect: differenze che contano nel gioco reale
Gli stick con sensore Hall Effect hanno già risolto il problema dell’usura da contatto tipico dei potenziometri, misurando la posizione con un sensore che legge la variazione di un campo magnetico. I controller con sensore TMR partono dallo stesso principio ‘contactless‘, ma lo spingono oltre grazie alla magnetoresistenza effetto tunnel, che consente una maggiore sensibilità e rapporto segnale/rumore, soprattutto vicino alla posizione neutra centrale (zero-stick), dove i micro-spostamenti del cursore/mirino possono rovinare una partita competitiva. In più, i controller con sensore TMR tendono a richiedere meno energia: fonti tecniche e produttori riportano valori di corrente necessaria al funzionamento del singolo sensore generalmente nell’ordine di 0,1-0,3mA, contro valori tipici 0,5-2mA dei sensori Hall Effect. Un vantaggio concreto per i controller wireless che devono bilanciare autonomia, vibrazioni e connettività ad alto polling rate. Infine, molti moduli TMR arrivano sul mercato con risoluzioni più alte e tollerano magneti più piccoli, fattori che aiutano chi progetta a mantenere pesi e ingombri sotto controllo. Nell’uso reale, a parità di una buona compilazione del firmware, TMR e Hall di fascia alta possono sembrare simili, ma i TMR offrono margini superiori in precisione, stabilità e autonomia. Margini che emergono soprattutto con polling elevati e su PC competitivi.
Impatto su latenza, feeling e “drift”: perché il contesto conta
La tecnologia dello stick è solo un tassello del feeling complessivo. I TMR mostrano il meglio quando sono abbinati a controller con polling rate alti e pipeline di input ottimizzate, perché la maggiore risoluzione ha davvero modo di emergere. In questo scenario, i movimenti minimi sono registrati con più precisione e la zona morta può essere ridotta senza introdurre jitter (micro scatti del puntatore/mirino), migliorando la risposta vicino al centro in zona neutra. In parallelo, l’assenza di contatto mantiene il rischio di drift ai minimi termini nel lungo periodo, purché l’assemblaggio meccanico e la schermatura magnetica siano all’altezza. In altre parole, il TMR è una base tecnologica più raffinata, ma resta decisivo il lavoro di calibrazione del produttore e la qualità di costruzione del pad.
ASUS ROG Raikiri II: il primo “Designed for Xbox” con stick TMR
Alla Gamescom 2025 ASUS ha presentato il ROG Raikiri II Xbox Wireless, un controller “Designed for Xbox“ che porta gli stick TMR nel mercato mainstream, abbinandoli a una piattaforma pensata per il gioco competitivo su console e PC. La scheda tecnica parla di polling a 1.000Hz su PC sia tramite USB-C sia wireless 2,4GHz con tecnologia ROG SpeedNova (utilizzando l’apposito dongle), di quattro tasti posteriori programmabili, trigger dual-mode, micro-switch su frontali e dorsali e di una tri-modalità di connessione che include anche il Bluetooth.
ASUS dichiara fino a 30 ore di autonomia con RGB e vibrazione disattivati e completa il pacchetto con una custodia da viaggio che funge anche da base di ricarica. Il Raikiri II rinuncia allo schermo OLED dei modelli precedenti per semplificare e puntare su robustezza e prestazioni costanti. Prezzo e data precisa non sono stati ancora ufficializzati, ma il posizionamento è atteso nella fascia premium.
Conviene passare ai controller con stick TMR?
Se giochi competitivo su PC o miri alla massima precisione di input, un controller con stick TMR offre capacità tecniche maggiori, soprattutto in abbinata a polling elevati e a firmware ben calibrati. Se arrivi da un pad tradizionale, il salto di qualità in stabilità e precisione è netto; se usi già un buon controller Hall Effect, il guadagno c’è ma può essere meno evidente e dipende dalla qualità dell’implementazione. Per i giocatori console che privilegiano autonomia e affidabilità nel tempo, la maggiore efficienza energetica dei TMR è un plus difficile da ignorare; per chi cerca il miglior rapporto qualità/prezzo, restano validi i controller Hall ben tarati. In ogni caso, il trend è chiaro: i TMR stanno uscendo dalla nicchia e saranno sempre più diffusi nei pad di prossima generazione.
















