Vampire The Masquerade: Bloodlines 2, criticità e polemiche tra mancanza di localizzazione italiana e clan esclusivi su DLC a pagamento

Vampire Bloodlines 2 senza italiano e clan bloccati nel DLC Shadows & Silk

Nonostante Vampire The Masquerade: Bloodlines 2 venga lanciato in tutto il mondo, il gioco pubblicato da Paradox Interactive non dispone di doppiaggio in italiano, né della traduzione dei testi. L’assenza della localizzazione italiana sarebbe dovuta alla scelta del publisher di focalizzarsi su altri mercati al lancio, ma non è una novità per i titoli Paradox. Diverse discussioni su Steam lamentano l’esclusione dell’italiano dall’elenco delle lingue disponibili: “12 lingue e niente italiano? Sembra uno scherzo di cattivo gusto“, scrive un utente, sottolineando l’insoddisfazione verso la scelta, anche per mercati rilevanti come quello italiano.

Clans chiave relegati al DLC da giorno uno: la protesta dei fan

Uno dei punti più controversi riguarda l’esclusione dei due clan più iconici: Lasombra e Toreador dalla versione base del gioco. Questi sono accessibili solo tramite l’edizione PremiumShadows & Silk” da 90€. Questa decisione ha scatenato la reazione furiosa dei fan, che ritengono inaccettabile limitare le opzioni di gameplay fondamentali in un RPG narrativo fin dal Day 1. Il DLC contiene anche outfit e nuovi stili di gioco, ma molti ritengono che, data l’importanza narrativa dei clan, avrebbero dovuto essere parte integrante del pacchetto base.

La risposta dei fan e le giustificazioni di Paradox

Il dibattito online è acceso: su forum Reddit non mancano commenti come “Shadows & Silk sblocca due clan di vampiri distinti e potenti… Ti ritroverai a pensare molto alle ombre” e “Renderli DLC sembra un grave errore“. I fan sottolineano che la scelta del clan definisce l’esperienza di gioco e l’identità del personaggio, trasformando questa decisione in un limite significativo alla personalizzazione tipica del genere. Paradox e The Chinese Room hanno tentato di giustificare la decisione spiegando che i clan sono stati aggiunti in risposta al feedback della community e richiedevano risorse aggiuntive, ma molti ritengono che l’approccio su un titolo single-player così atteso non sia adeguato.

Impatto su accessibilità e fiducia nel brand

Questi due nodi: assenza dell’italiano e contenuti chiave separati in DLC costosi, gettano una luce critica sul lancio del gioco. La localizzazione è ormai uno standard minimo per titoli globali, mentre bloccare contenuti fondamentali dietro un paywall può erodere la fiducia del pubblico, soprattutto dopo uno sviluppo travagliato. Il rischio è che molti fan, specialmente in Italia, possano sentirsi penalizzati o esclusi da un’esperienza ridimensionata della loro serie preferita.

Fonte: Steam

FONTESteam

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