
“Licenziamenti, chiusura di studi e drastica riduzione del personale“ è la frase forte con cui Mark Darrah — ex-produttore in BioWare — ha sintetizzato i rischi che EA si troverà a fronteggiare ora che l’acquisizione da 55 miliardi è praticamente andata in porto. Secondo lui, il peso del debito da circa 20 miliardi graverebbe pesantemente sull’azienda, costringendola a tagli drastici.
Pur specificando che non è un esperto finanziario, Darrah ha detto che se i tassi d’interesse salissero o un titolo andasse sotto le attese, EA avrebbe “solamente circa 100 milioni di dollari di margine di manovra” per restare a galla senza misure drastiche.
Le conseguenze a breve e medio termine
Secondo Darrah, nel breve termine, significa quasi sicuramente una serie di licenziamenti negli studi di videogiochi, ma anche nei ruoli finanziari e di pubbliche relazioni: non solo nei team di sviluppo, ma anche nei reparti amministrativi e di comunicazione.GamesRadar+
A medio termine, l’ex produttore prevede che alcune IP dormienti potrebbero essere vendute, e anche interi studi o rami del business potrebbero essere dismessi. In particolare, Darrah suggerisce che EA Sports potrebbe rimanere intatto, mentre la divisione EA Entertainment (quella legata ai videogiochi non sportivi) potrebbe essere smantellata o ceduta.
Darrah ha sottolineato che EA possiede un vastissimo archivio di IP inattive che potrebbero essere vendute rapidamente per ridurre il debito aziendale.
Cosa risponde EA e lo stato attuale
EA ha già comunicato internamente ai dipendenti che non sono previsti cambiamenti immediati nei posti di lavoro all’avvio dell’operazione, anche se la parola “Immediati” è stata oggetto di critica da molti osservatori. Tuttavia, la rassicurazione serve più a calmare i timori immediati che a garantire una stabilità a lungo termine. Il contesto rimane precario, dato il fardello finanziario e le aspettative degli investitori.
Rischi e opportunità del cambiamento
Un rischio evidente è che la pressione finanziaria spinga EA a voler ottenere margini rapidi, sacrificando progetti innovativi e puntando su franchise consolidati e modelli live services, limitando le sperimentazioni.
D’altra parte, Darrah suggerisce che questa ristrutturazione potrebbe offrire opportunità per rivitalizzare IP abbandonate, magari cedendole a studi esterni che le rilancino con passione, anziché tentare di tenerle tutte internamente.
Le dichiarazioni di Mark Darrah avvertono di un possibile cambiamento radicale in arrivo per EA. Licenziamenti, chiusure di studi e cessione di IP potrebbero fare da contrappeso al debito gravoso che l’azienda assumerà. In un panorama dove le risorse umane sono il costo più alto, le misure annunciate sembrano quasi inevitabili. Resta da vedere se la ristrutturazione potrà essere gestita senza compromettere la qualità, i talenti e l’identità delle produzioni.
Fonte: Gamesradar










