
Ubisoft avrebbe cancellato un capitolo di Assassin’s Creed ambientato durante la Guerra Civile Americana, giudicato troppo controverso per il pubblico statunitense. La notizia, riportata da GameSpot e GamesRadar, arriva da fonti interne allo sviluppatore che parlano di un progetto narrativamente ambizioso, ma ritenuto troppo rischioso a livello politico.
Secondo quanto emerso, il gioco avrebbe avuto per protagonista un ex-schiavo che si univa alla Confraternita degli Assassini per combattere non solo contro i Templari, ma anche contro il nascente Ku Klux Klan.
Un’idea potente e fortemente simbolica, che avrebbe portato la saga in uno dei periodi più delicati e complessi della storia americana. Tuttavia, Ubisoft avrebbe deciso di interrompere lo sviluppo nelle fasi preliminari, temendo che il contesto storico e il tono politico potessero generare polemiche o accuse di schieramento ideologico.
Un progetto ambizioso mai annunciato
Le fonti riportano che il titolo era in lavorazione presso uno degli studi nordamericani di Ubisoft, con l’intento di esplorare le tematiche della libertà, dell’identità e del conflitto razziale in un’epoca di profonda divisione.
Il concept avrebbe mostrato la guerra non solo come scontro militare, ma come battaglia morale tra ideali opposti, approfondendo il percorso del protagonista da ex schiavo a figura simbolica della resistenza.
Il team avrebbe anche previsto missioni legate a eventi reali, tra cui la liberazione di campi di prigionia e la protezione di comunità afroamericane dagli attacchi del Klan. Tuttavia, i dirigenti avrebbero espresso preoccupazioni per le ripercussioni mediatiche e politiche di un racconto così esplicito.
Ubisoft e la linea neutrale della saga
Non è la prima volta che Ubisoft evita temi considerati troppo sensibili. Negli ultimi anni la società ha mantenuto una posizione di ‘neutralità politica‘, dichiarando più volte che i suoi giochi non intendono prendere posizione su eventi o ideologie reali.
Questo approccio, applicato anche a serie come Far Cry e The Division, avrebbe influenzato la scelta di cancellare il progetto. Secondo le fonti citate, la direzione editoriale attuale preferisce “evitare qualsiasi rischio di interpretazione politica“, puntando su storie più universali e meno radicate in contesti moderni o divisivi.
Un’ex dipendente ha dichiarato che Ubisoft “sta prendendo sempre più decisioni per mantenere lo status quo e non prendere alcuna posizione“, sottolineando come questo possa limitare il potenziale narrativo dei propri giochi.
Un’occasione mancata?
L’idea di un Assassin’s Creed ambientato nella Guerra Civile Americana avrebbe potuto offrire una delle storie più coraggiose e innovative della saga. Dopo aver esplorato l’antico Egitto, la Grecia classica e i miti nordici, un ritorno alle radici storiche, ma in chiave sociale e politica, avrebbe rappresentato una sfida ambiziosa.
Molti fan, venuti a conoscenza della notizia, si sono detti curiosi di vedere come Ubisoft avrebbe gestito un tema tanto delicato. E chissà: con la recente tendenza del publisher a rivalutare vecchie IP e concept, forse un giorno il progetto potrebbe tornare alla luce in una nuova forma.
Per ora, il ‘Capitolo Perduto‘ della Guerra Civile resta uno dei progetti più misteriosi e controversi mai legati al nome di Assassin’s Creed.
Fonte: Gamespot – Gamesradar














