
Il CEO di Take‑Two Interactive ha dichiarato che l’imminente GTA VI è frutto esclusivamente della creatività umana, e che nessun modello d’intelligenza artificiale è in grado di generare un titolo del suo livello.
L’intervento di Zelnick
In un’intervista recente, Zelnick ha sottolineato che, pur riconoscendo il valore degli strumenti digitali, “il genio creativo è umano”. Secondo lui, l’intelligenza artificiale, essendo basata su grandi insiemi di dati del passato, è intrinsecamente retrospettiva e dunque incapace di generare idee davvero originali o innovazioni radicali.
Zelnick ha infatti affermato: «Supponiamo che non ci fossero vincoli […]. Potremmo premere un pulsante e ottenere l’equivalente del piano marketing di Grand Theft Auto? La risposta è no. Occorre creatività che vada oltre la prevedibilità dei dati».
Perché “GTA VI non è roba da IA”
Secondo il dirigente, ci sono almeno due ragioni principali. La prima riguarda la protezione della proprietà intellettuale: contenuti generati da IA possono creare rischi legati a diritti d’autore e originalità. La seconda, molto più concettuale, è che i videogiochi di alto profilo come GTA richiedono un “salto creativo” — elementi narrativi, ambientazioni, dinamiche di gioco — che non possono emergere esclusivamente dalla rielaborazione di dati preesistenti. “Big hit games are forward-looking,” ha osservato Zelnick.
Implicazioni per il settore videoludico
Questo posizionamento “anti-IA creativa” da parte di Take-Two ha diverse implicazioni. Innanzitutto conferma che per i blockbuster del segmento tripla A la componente umana — scrittori, designer, artisti — resta centrale. Anche se l’IA rimane utile come strumento (per test, automazioni, supporto grafico), non può sostituire la visione creativa. Zelnick stesso ha ammesso che l’IA sarà utile per migliorare i processi e l’efficienza, ma non per creare capolavori.
In secondo luogo, questa dichiarazione potrebbe influenzare le aspettative dei giocatori e degli investitori rispetto a cosa significhi “il gioco generato da IA”. Se titoli basati su IA dovessero proliferare, offrendo esperienze meno originali, la distinzione tra “umano” e “automato” potrebbe divenire un fattore di marketing: la promessa di “creato da veri sviluppatori” potrebbe diventare un valore aggiunto.
Il riferimento a GTA VI
Seppure i dettagli su GTA VI — ambientazione, trama, data d’uscita — restino in gran parte sotto riserbo, la dichiarazione di Zelnick rafforza la sensazione che lo studio Rockstar Games punti a “qualcosa di mai visto” e non a un semplice riempimento di catalogo. L’affermazione che l’IA non possa generare qualcosa di pari livello lascia intendere che il team stia puntando su ambizione creativa e personalità distintiva.
In un’epoca in cui l’intelligenza artificiale è in rapida ascesa e molti settori la considerano la prossima grande rivoluzione, Take-Two e Zelnick lanciano un messaggio chiaro: la creatività umana rimane insostituibile quando si tratta di realizzare capolavori videoludici. Per GTA VI, questo significa che il suo valore sarà tanto nella visione artistica e narrativa che nella tecnologia implementata.
Fonte: Eurogamer















