
Un’adozione senza precedenti, ma non per tutti. Microsoft ha pubblicato il suo primo AI Diffusion Report, uno studio globale sviluppato dal Microsoft AI for Good Lab per analizzare dove e come l’Intelligenza Artificiale viene utilizzata, sviluppata e costruita nel mondo. Il report fotografa una crescita straordinaria: oltre 1,2 miliardi di utenti hanno adottato tecnologie AI in meno di tre anni, un ritmo di diffusione più rapido di quello registrato da internet, personal computer e smartphone.
L’AI cresce più in fretta di ogni altra tecnologia
Secondo i dati diffusi il 3 novembre 2025, l’Intelligenza Artificiale è oggi la tecnologia che si espande con maggiore velocità nella storia dell’umanità. Tuttavia, Microsoft evidenzia anche come i benefici non siano distribuiti equamente: le regioni del Nord del mondo mostrano un’adozione media del 23%, quasi il doppio rispetto al 13% del Sud globale.
Il rapporto individua tre attori principali che determinano il progresso tecnologico: i Frontier Builders, pionieri che espandono i confini dell’AI; gli Infrastructure Builders, ovvero ingegneri e aziende che forniscono capacità di calcolo e connettività; e infine gli Users, persone, imprese e governi che utilizzano la tecnologia nella pratica. Solo l’evoluzione congiunta di queste tre forze può garantire un vero progresso, sottolinea il documento.
I leader dell’adozione e il ruolo dell’Italia
Tra i Paesi che guidano l’espansione dell’Intelligenza Artificiale emergono nomi sorprendenti: Emirati Arabi Uniti (59,4%), Singapore (58,6%), Norvegia (45,3%) e Irlanda (41,7%). Questi risultati dimostrano che infrastrutture solide e competenze digitali diffuse sono la chiave per una crescita rapida e sostenibile dell’AI.
L’Italia mostra un tasso di adozione del 25,8% tra la popolazione in età lavorativa, posizionandosi poco sopra la media del Nord globale e in linea con gli Stati Uniti (26,3%) e la Germania (26,5%). Tuttavia, il nostro Paese rimane indietro rispetto a Francia (40,9%), Spagna (39,7%) e Regno Unito (36,4%), segno che la trasformazione digitale italiana ha ancora margini di miglioramento.
Infrastrutture concentrate e barriere linguistiche
Il report sottolinea come l’infrastruttura dell’AI resti fortemente concentrata: Stati Uniti e Cina ospitano insieme circa l’86% della capacità di calcolo globale, misurata in gigawatt di consumo energetico dei data center. Questi due Paesi dominano anche per numero e performance dei modelli di AI sviluppati.
Un altro aspetto cruciale riguarda la barriera linguistica: circa metà dei contenuti presenti sul web – il principale dataset per l’addestramento dei modelli di AI – è in inglese, una lingua parlata nativamente solo dal 5% della popolazione mondiale. Questo limita fortemente la possibilità di accesso e sviluppo di modelli che comprendano in modo accurato le altre lingue.
Una rivoluzione globale da rendere inclusiva
Il Microsoft AI Diffusion Report non si limita a evidenziare i successi, ma invita a riflettere sull’inclusività e sull’accesso equo all’Intelligenza Artificiale. Se da un lato la crescita è inarrestabile, dall’altro il divario tra chi può sviluppare, comprendere e utilizzare l’AI e chi ne resta escluso rischia di allargarsi. La sfida dei prossimi anni, secondo Microsoft, sarà colmare questo gap e costruire un ecosistema tecnologico capace di offrire le stesse opportunità a livello globale.
Fonte: Microsoft
















