Call of Duty Black Ops 7: Il PC dovrà supportare TPM 2.0 e Secure Boot. I dettagli del nuovo standard anti-cheat

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Il publisher Activision ha annunciato che la modalità PC del gioco richiederà due importanti funzioni hardware/software: TPM 2.0 e Secure Boot. Queste feature saranno introdotte progressivamente durante la stagione 5 dell’attuale capitolo della saga, e diventeranno vincolanti al lancio della versione definitiva di Black Ops 7.

Cosa fanno TPM 2.0 e Secure Boot e perché servono

TPM 2.0 (Trusted Platform Module) è un modulo hardware o firmware che garantisce – già all’avvio del sistema – l’integrità della piattaforma. Secure Boot, invece, impedisce al sistema operativo di caricare software o driver non firmati o modificati, assicurando che solo componenti “trusted” possano avviarsi.

Secondo Activision, queste tecnologie forniscono una base più sicura per il funzionamento di Ricochet Anti-Cheat, riducendo la possibilità che cheat o manipolazioni firmware escano inosservate. È importante sottolineare che queste misure verranno applicate prima del gioco, non incideranno in-game sulle prestazioni.

Implicazioni per chi gioca su PC

Per chi dispone di un sistema PC, ciò significa che il computer dovrà essere compatibile con TPM 2.0 e avere Secure Boot attivo. I giocatori con hardware più datato o configurazioni BIOS/UEFI inattive potrebbero dover intervenire per abilitare queste funzioni. Questo passaggio rappresenta anche una spinta ulteriore verso una standardizzazione della sicurezza hardware nei videogiochi competitivi. Inoltre, piattaforme alternative come Linux o dispositivi come Steam Deck potrebbero incontrare ostacoli poiché Secure Boot e TPM sono requisiti che alcune configurazioni non soddisfano.

Quali scenari attendersi e cosa fare subito

Dato che le restrizioni diventeranno effettive al lancio di Black Ops 7, è consigliabile:

  • Verificare subito se il proprio PC supporta TPM 2.0 e se Secure Boot è abilitato.
  • Aggiornare BIOS/firmware e driver per garantire compatibilità.
  • Prendere in considerazione che la soglia di accesso ad ambienti multiplayer competitivi si alza, e che questa mossa probabilmente verrà seguita da altri publisher nei prossimi anni.
    In definitiva, il requisito hardware-level potrebbe rappresentare un ostacolo per alcuni ma anche un ulteriore passo per un’esperienza più equa e controllata.

Fonte: Activision Blizzard

FONTEActivision Blizzard

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