
Secondo quanto dichiarato da Tim Sweeney, l’attuale rialzo dei prezzi delle memorie RAM — in particolare DDR5 — non rappresenta una semplice difficoltà temporanea, ma un fenomeno che potrà “impattare seriamente il gaming di fascia alta per anni”. Le cause sono molteplici, ma il principale è la crescente domanda da parte dei grandi data-center per l’Intelligenza Artificiale, che sta assorbendo gran parte della produzione mondiale.
In pochi mesi, alcuni moduli DDR5 consumer-grade hanno visto aumentare il prezzo anche del 100-110%. Questo ha effetti diretti non solo su PC da gaming di fascia alta, ma anche su laptop, console “ibridi” e prodotti che richiedono memoria veloce e abbondante per offrire prestazioni fluide.
I motivi del rialzo: domanda AI, carenza di produzione e riorientamento del mercato
Il motore principale dell’aumento è la domanda crescente di memoria ad alte prestazioni da parte delle aziende che sviluppano e ospitano modelli di Intelligenza Artificiale e servizi cloud. Questi attori, avendo un budget e una scala molto maggiori rispetto al mercato consumer, stanno “soffiando” i chip DRAM e HBM ai produttori — che inevitabilmente danno priorità a contratti maggiormente remunerativi.
In parallelo, la capacità produttiva non si è adeguata all’impennata improvvisa, causando uno squilibrio tra offerta e domanda. Per ora la situazione ha toccato soprattutto la memoria RAM, ma anche VRAM, moduli per laptop e NAND (SSD) mostrano segnali di rincari, con implicazioni su tutto l’hardware da gaming e non solo.
Le conseguenze che Sweeney teme per il gaming e non solo
Per il settore videoludico l’impatto potrebbe essere profondo. Sweeney avverte che “l’high-end gaming” potrebbe diventare più inaccessibile per molti utenti: con l’aumento del costo delle RAM (e potenzialmente delle GPU), salirebbe anche il costo minimo per partecipare al mercato dei giochi moderni.
Questo significa che PC potenti, console ibride e device da gioco potrebbero diventare beni da “élite” o richiedere un sacrificio economico importante da parte dell’utente. Anche la durata dei sistemi potrebbe ridursi, visto che aggiornamenti o ampliamenti hardware diventano più costosi.
Perché è un problema anche per l’industria dell’intrattenimento digitale
L’aumento dei costi hardware non danneggia solo i giocatori, ma anche gli sviluppatori e le piattaforme. Se il numero di utenti con hardware aggiornato diminuisce, si riduce anche il bacino potenziale per giochi pesanti, AAA o esperienze next-gen. Questo può influenzare le scelte progettuali, spingendo verso ottimizzazione, downgrade grafici o limiti alle ambizioni tecnologiche.
Inoltre, la situazione mette sotto pressione i produttori di hardware, i retailer e l’intera catena produttiva: sovraccarichi di domanda, margini ridotti e instabilità dei prezzi rischiano di rendere l’hardware da gioco un mercato volatile per anni.
Fonte: Twisted Voxel










