
Negli ultimi mesi del 2025, l’uso dell’intelligenza artificiale generativa sta emergendo come uno dei fenomeni digitali più significativi in Italia, soprattutto tra le nuove generazioni. Secondo i dati più recenti diffusi da vari report e ricerche di mercato, ChatGPT, il chatbot di OpenAI basato su modelli linguistici evoluti, ha registrato una crescita esponenziale dell’utilizzo tra gli italiani, tanto da superare, in termini di utenti attivi mensili, alcune delle piattaforme social più popolari tra i giovani.
Nel dettaglio, la rilevazione di Comscore mostrata anche da fonti nazionali segnala che il numero di utenti italiani di ChatGPT è quasi triplicato nell’ultimo anno, passando da circa 5 milioni nel 2024 a circa 14,7 milioni nel 2025. In questo contesto di crescita, è la fascia d’età tra i 15 e i 24 anni a evidenziare il dato più significativo: qui ChatGPT ha raggiunto quota 3 milioni di utilizzatori mensili, superando i circa 2,8 milioni di giovani italiani che usano TikTok nella stessa fascia d’età.
Una nuova gerarchia nell’attenzione digitale giovanile
Il “sorpasso” di ChatGPT su TikTok nella fascia giovanile non deve essere interpretato semplicemente come un cambio nei numeri assoluti: riflette piuttosto una trasformazione delle abitudini digitali delle nuove generazioni. La crescita di ChatGPT tra i giovani italiani non è relativa solo all’intrattenimento, ma all’uso quotidiano dell’IA come strumento di studio, informazione e creazione di contenuti personalizzati, sostituendo progressivamente parte del tempo che fino a ieri era dedicato ai social media tradizionali.
Questa tendenza è confermata anche da analisi più ampie sulle abitudini digitali: mentre TikTok continua a mantenere una posizione forte in termini di tempo speso e coinvolgimento tra i social media, l’uso di strumenti di IA come ChatGPT sta diventando una parte centrale del consumo digitale complessivo. Secondo alcuni report recenti, ChatGPT genera una quota molto significativa del traffico web legato alle piattaforme di intelligenza artificiale, indicando che gli utenti non solo accedono all’IA per curiosità, ma la utilizzano come punto di partenza per informarsi, risolvere problemi e ottenere risposte contestualizzate alle loro esigenze.
Cosa significa per le abitudini digitali italiane
Il fenomeno va oltre la semplice statistica degli utenti: rappresenta un possibile cambio culturale nell’approccio ai media digitali. I giovani italiani sembrano privilegiare strumenti che offrono interattività, utilità immediata e una relazione dinamica col contenuto, piuttosto che il consumo passivo tipico dei social basato su video brevi o feed infiniti. Questo riequilibrio tra strumenti di informazione e piattaforme di intrattenimento potrebbe avere ripercussioni di lungo periodo su come studenti, creativi e professionisti strutturano il loro tempo online, integrando l’IA in attività quotidiane come la ricerca di informazioni, la pianificazione di attività o anche la creatività personale.
D’altra parte, pur con numeri in crescita, la dinamica non implica che TikTok abbia perso importanza: la piattaforma continua ad essere tra le più usate e coinvolgenti nel panorama social, soprattutto per quanto riguarda l’intrattenimento visuale e la cultura pop giovanile. Tuttavia, la crescita dell’IA porta con sé un paradigma in cui le tecnologie di assistenza cognitiva e di interazione conversazionale entrano a far parte della routine digitale quotidiana, ridefinendo la gerarchia delle piattaforme più influenti.
Fonte: ANSA










