
Negli ultimi mesi del 2025 il mercato degli hard disk drive (HDD) sta vivendo un’anomalia significativa che ha iniziato a richiamare l’attenzione di analisti e operatori del settore hardware. Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare in un mondo sempre più orientato verso le unità SSD, i prezzi degli HDD tradizionali stanno crescendo a un ritmo che non si vedeva da anni, spingendo esperti e osservatori a ipotizzare una possibile carenza di questi dispositivi nel corso del 2026.
Secondo i dati più recenti dei contratti di fornitura per il quarto trimestre del 2025, i prezzi degli HDD sono aumentati di circa 4% rispetto al trimestre precedente: si tratta del rialzo più consistente registrato negli ultimi otto trimestri, un segnale che qualcosa di sostanziale sta cambiando nella dinamica di domanda e offerta di questi componenti di storage.
Domanda in crescita e supply chain sotto pressione
Le cause di questo aumento non sono legate a una singola ragione, ma piuttosto a una somma di fattori che stanno esercitando pressione sul mercato globale dello storage. Una parte consistente dell’incremento di prezzo è alimentata dalla crescente domanda di storage legata all’espansione dei data center dedicati all’intelligenza artificiale e ai carichi di lavoro di cloud computing, che richiedono enormi quantità di spazio per gestire dataset di grandi dimensioni destinati all’addestramento e alla conservazione di informazioni. In questi contesti, gli HDD rimangono una soluzione più economica ed efficace rispetto agli SSD per applicazioni di archiviazione “fredda” o di backup, facendo sì che la domanda per dischi a elevata capacità continui a salire.
Parallelamente, la politica di approvvigionamento legata al mercato cinese dei PC, sostenuta da misure governative volte a favorire componenti domestici e a consolidare l’uso di HDD per motivi di affidabilità percepita, sta contribuendo anch’essa a spingere la domanda verso questi dispositivi. Questo ritorno di interesse per gli HDD tradizionali, dopo anni di predominio degli SSD nei dispositivi consumer, ha messo sotto stress una supply chain che opera già a piena capacità e fatica a rispondere tempestivamente all’aumento della domanda.
I rischi di una shortage e le prospettive per il 2026
La combinazione di fattori — domanda crescente da parte dei data center, preferenze del mercato PC in alcune regioni e capacità produttiva limitata — porta ora molti analisti a suggerire che una carenza di HDD potrebbe manifestarsi più chiaramente entro il 2026. Secondo le fonti specialistiche, i produttori potrebbero essere costretti a dare priorità ai clienti enterprise con contratti pluriennali e margini più elevati, spingendo ulteriormente i prezzi al rialzo anche nel segmento consumer e prolungando la pressione sul mercato retail.
Questa situazione è stata paragonata da alcuni osservatori alle dinamiche che in passato hanno interessato memorystick e NAND flash, dove periodi di scarsa offerta e domanda elevata avevano portato a aumenti dei prezzi e ritardi nelle forniture. Anche se gli HDD non sono soggetti alle stesse limitazioni di processo produttivo delle memorie più sofisticate come NAND o DRAM, la complessità della catena di approvvigionamento e le esigenze di capacità sempre maggiori stanno generando uno squilibrio percepito come difficile da correggere nel breve periodo.
In questo contesto, il mercato potrebbe osservare un cambio di tendenza significativo nel settore dello storage, con scenari che includono incrementi continui dei prezzi, prolungati tempi di consegna e una possibile rivalutazione dell’utilizzo dell’HDD come soluzione complementare agli SSD nelle architetture di storage moderne.
Fonte: Tom’s Hardware









