
OpenAI, l’azienda dietro l’IA conversazionale ChatGPT, sta valutando seriamente di introdurre pubblicità all’interno della piattaforma, in un tentativo di ampliare le fonti di ricavi oltre gli abbonamenti e le licenze enterprise. Diverse fonti e report recenti indicano come questa idea stia “prendendo forma” dopo approfondite discussioni interne e sperimentazioni con diversi formati pubblicitari, anche se la società ribadisce che nulla è stato ancora lanciato ufficialmente e che la fiducia degli utenti resta una priorità.
Perché OpenAI sta considerando gli annunci
La proposta di inserire pubblicità su ChatGPT nasce in un contesto più ampio di pressione sui ricavi e costi operativi molto elevati. Nonostante ChatGPT conti centinaia di milioni di utenti e generi entrate importanti tramite abbonamenti (come ChatGPT Plus) e servizi Enterprise, OpenAI non è ancora profittevole su larga scala e sta esplorando modi per diversificare i flussi di reddito.
Secondo quanto riportato, OpenAI ha iniziato a pensare non solo a banner o annunci tradizionali, ma anche a contenuti sponsorizzati integrati nelle risposte o visibili in sezioni laterali dell’interfaccia, ideati per sfruttare i miliardi di interazioni settimanali degli utenti. Le discussioni interne includono concetti come l’uso di contesto e dati delle conversazioni per offrire pubblicità mirata agli interessi dell’utente.
Cosa potrebbe significare per gli utenti
Tra i formati esplorati ci sarebbero sponsorizzazioni integrate direttamente nella conversazione, oppure annunci collocati accanto alla finestra delle risposte. Ad esempio, se un utente richiede consigli per l’acquisto di un determinato prodotto o servizio, risposte sponsorizzate potrebbero apparire come risultati prioritari o come suggerimenti contestuali durante la conversazione stessa.
Questa potenziale integrazione di pubblicità è stata avvistata anche nel codice beta dell’app Android di ChatGPT, dove stringhe etichettate come “search ad” o “ads carousel” suggeriscono che la piattaforma stia preparando le basi tecniche per l’inserimento di annunci.
Difficoltà, reazioni e chiarimenti ufficiali
Nonostante queste attività esplorative, OpenAI ha negato ufficialmente di star conducendo test pubblicitari in ChatGPT e ha anche disattivato temporaneamente alcune funzioni che somigliavano a pubblicità, come le “app suggestions” all’interno delle conversazioni, dopo che molti utenti le avevano interpretate come annunci veri e propri. L’azienda ha spiegato che tali suggerimenti non erano compensati da pagamento e che si trattava di strumenti di scoperta di app partner e non di annunci monetizzati — una distinzione importante per OpenAI e per la percezione degli utenti.
Inoltre, il CEO Sam Altman e altri dirigenti hanno espresso cautela sull’idea di pubblicità, con Altman in passato descrivendo l’eventualità come un’opzione da considerare con estrema attenzione per non compromettere la fiducia degli utenti. Questo porta OpenAI ad adottare un approccio “riflessivo”: sviluppare concetti di monetizzazione pubblicitaria senza pregiudicare la qualità e l’esperienza dell’utente finale.
Strategie alternative e monetizzazione
Oltre alle pubblicità potenziali, OpenAI negli ultimi mesi ha ampliato le possibilità di monetizzazione di ChatGPT anche attraverso altre strade, come l’avvio di una directory di app integrate nella piattaforma (che permette a sviluppatori esterni di creare e monetizzare applicazioni direttamente dentro ChatGPT). Queste app possono fornire servizi aggiuntivi — dalla gestione di attività quotidiane alla ricerca di immobili o musica — e rappresentano un ulteriore passo verso un ecosistema più ricco e potenzialmente remunerativo senza ricorrere subito a pubblicità intrusiva.
Un bilancio delicato tra utilità e monetizzazione
La prospettiva di introduzione di pubblicità in ChatGPT ha già scatenato dibattiti tra utenti e osservatori del settore, con alcuni preoccupati perché annunci o contenuti sponsorizzati potrebbero influenzare l’oggettività delle risposte o compromettere la fiducia nella piattaforma come strumento neutrale. Altri vedono la possibilità come un’evoluzione naturale, soprattutto se gestita in modo trasparente e rispettoso delle preferenze e della privacy degli utenti.
In definitiva, pur essendo ancora in fase di esplorazione e non confermato come cambiamento imminente, il piano di includere pubblicità su ChatGPT segnala una possibile svolta strategica per OpenAI. Come qualsiasi innovazione in un servizio usato quotidianamente da milioni di persone, tutto dipenderà da come e quando questa evoluzione verrà implementata, e da quanto riuscirà a mantenere l’equilibrio tra monetizzazione e qualità dell’esperienza utente.
Fonte: Tom’s Hardware









