Il primo Gran Turismo -uscito nel lontano 1998 per PlayStation- aveva completamente riscritto i parametri dei racing game su console, diventando sinonimo stesso del versante simulativo dei videogiochi automobilistici. Purtroppo, più che a un percorso di continuo miglioramento, la progressione della serie ha finito per assomigliare a una parabola, con un quinto capitolo, l’unico finora approdato su PlayStation 3, che ha generato più perplessità che consensi. Nel frattempo, nuovi concorrenti (come il diretto rivale Forza Motorsport) sono andati a erodere il vantaggio accumulato in anni di strapotere. L’annuncio, non proprio a sorpresa, di Gran Turismo 6 pone dunque la serie di fronte a un importante passaggio: riuscirà a riconquistare il trono, oppure dovrà definitivamente registrare la presenza di rivali forse più pronti ad adeguarsi alla modernità?
Insomma, il nuovo Gran Turismo non riesce a fugare, a un primo impatto, i dubbi che ne circondano la concezione.
Già la scelta di produrre un nuovo episodio della serie per PS3 proprio in concomitanza con l’uscita di PS4 può lasciare dei dubbi, che tuttavia vanno fugati davanti ai milioni di copie vendute da GTA V: la scelta di puntare sulla piattaforma con la base installata più ampia, in effetti, si rivela facilmente vincente in termini numerici. Se a questo aggiungiamo gli interminabili tempi di sviluppo degli episodi della serie, ci rendiamo conto di come si sia trattato di una scelta quasi obbligata.
A questo punto, è giocoforza aspettarsi dal nuovo episodio prima di ogni altra cosa la correzione dei tanti problemi che affliggevano il quinto capitolo. E sembra che alcuni di essi non siano stati ignorati: è stata promessa, per esempio, una generale revisione dell’interfaccia, che dovrebbe risultare meno dispersiva di quella del predecessore, e auspicabilmente non obbligare a trascorrere in tempi di caricamento la parte maggiore dell’esperienza di gioco. Allo stesso modo, si parla di enfatizzazione del lato multiplayer, sul quale, d’altra parte, soprattutto i concorrenti più arcade puntano gran parte delle proprie risorse.
Nel nuovo episodio sarà presente una sezione intitolata Vision GT, dedicata a prototipi di numerose case automobilistiche disegnati espressamente per il gioco.
Andiamo al parco macchine, uno dei punti di forza delle precedenti incarnazioni della serie: il numero totale di automobili disponibili in Gran Turismo 6 toccherà le 1200 unità. La cifra dovrebbe impressionare, se pensiamo che si tratta di riproduzioni meticolose, sia per quanto riguarda l’estetica che il comportamento stradale di veicoli realmente esistenti. Tuttavia, ricorderete tutti come già Gran Turismo 5 proponesse una grande quantità di veicoli, solo parte dei quali, tuttavia (le cosiddette vetture “premium”) consisteva di nuovi modelli, peraltro dotati di abitacoli ricreati virtualmente: la parte restante non era altro che una riproposizione a risoluzione leggermente più elevata di modelli dell’episodio precedente. Con Gran Turismo 6 questa situazione sembra destinata a ripetersi: “solo” 200 delle auto disponibili corrisponderanno infatti a modelli interamente nuovi, mentre le restanti saranno riciclate dagli episodi precedenti. Con maggior cura, si spera, di quanto avvenuto in passato.
Nel nuovo episodio sarà presente, comunque, una sezione intitolata Vision GT, dedicata a prototipi di numerose case automobilistiche disegnati espressamente per il gioco, come la inedita Alfa Romeo 6C e la vettura marchiata Air Jordan. Saranno invece 33 i tracciati disponibili, che comprendono riproposizioni di circuiti visti negli episodi precedenti e altri (sette, per l’esattezza) alla loro prima apparizione. Torna anche l’editor di circuiti, in una versione potenziata che dovrebbe garantire maggiori possibilità creative.
In ogni caso, più che per le auto e le ambientazioni, è per il modello di guida che si gioca a un Gran Turismo. Da questo punto di vista, viene annunciato un motore fisico completamente rivisto, in particolare per quanto riguarda l’impatto aerodinamico delle vetture e il comportamento di sospensioni e pneumatici. A dire il vero, quanto visto finora delle gare vere e proprie non lascia trasparire enormi stravolgimenti, con comportamenti delle vetture verosimili, ma forse ancora un po’ troppo “magnetici” e monocordi. Risalta, piuttosto, in negativo, la ormai consueta assenza di un modello di danni e la scarsa cura delle sonorità delle vetture, che emettono regolarmente monotoni ronzii ben poco assimilabili alla realtà. Buono, invece, il colpo d’occhio, che propone veicoli dalle superfici levigate e verosimili e interessanti effetti particellari, ma una fluidità tutta da verificare.
È giocoforza aspettarsi dal nuovo episodio prima di ogni altra cosa la correzione dei tanti problemi che affliggevano il quinto capitolo. E sembra che alcuni di essi non siano stati ignorati.
Insomma, il nuovo Gran Turismo non riesce a fugare, a un primo impatto, i dubbi che ne circondano la concezione. Emerge la volontà di riparare agli errori commessi in passato ma, allo stesso tempo, si riscontra quasi una sorta di orgogliosa ostinazione nel mantenere intatti determinati aspetti dell’esperienza, anche quando sembrano in qualche modo superati. D’altra parte, la serie Gran Turismo ha condotto la sua piccola rivoluzione proprio grazie alla caparbietà di una visione, di quelle che lasciano poco spazio ai compromessi: speriamo che, conservando coerenza ed efficacia, riesca a rivelarsi all’altezza delle sfide poste dai tempi che cambiano.