Se siete in attesa di un pacco o una consegna di Amazon, ma non solo, molto probabilmente non arriverà lunedì. Questo perchè in data 22 marzo 2021 è stato indetto uno sciopero nazionale di tutti i lavoratori della logistica che lavorano per Amazon.
Lo sciopero indetto dalle sigle sindacali Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti, coinvolgerà sia i trasportatori che i magazzinieri e durerà per 24 ore. Quindi ciò potrebbe portare a ritardi anche nelle consegne dei giorni successivi. Per Amazon si tratta del primo caso di sciopero che coinvolge l’intera filiera logistica, della movimentazione e della distribuzione della merce nel nostro paese.
I motivi di tale sciopero sono molteplici, ma riguardano soprattutto la brusca sospensione delle trattative sulla contrattazione di secondo livello. Sul tavolo della discussione c’erano l’analisi dei ritmi e dei carichi di lavoro, il corretto inquadramento del personale, l’orario degli autisti, ma anche l’indennità Covid. Quest’ultimo rivelatosi un punto cardine dato che l’attività aziendale non si è mai fermata, anzi è notevolmente cresciuta proprio a causa della pandemia.
Infatti proprio il 2020 in piena crisi pandemica si è concluso con ricavi record, anche grazie all’arrivo delle console next-gen e delle festività natalizie, portando le entrate ad avere un aumento del 44%.
I sindacati però fanno notare che a fronte di questo enorme aumento dei ricavi, non sono migliorate le condizioni di lavoro dei dipendenti. “I lavoratori sono stremati, non ce fanno più e Amazon non risponde alla richiesta di confronto. I driver, cioè coloro che consegnano materialmente i pacchi, arrivano a fare anche 44 ore di lavoro settimanale, e molto spesso per tutto il mese, inseguendo le indicazioni di un algoritmo che non conosce né le norme di conciliazione dei tempi di vita-lavoro né tantomeno i tempi del traffico delle nostre città. Dalla controparte non abbiamo trovato nessun ascolto né sui carichi di lavoro, né sulla clausola sociale in caso di cambi d’appalto, né tanto meno sulla stabilizzazione dei precari, che sono le nostre richieste principali“, ha spiegato Michele De Rose, segretario nazionale della Filt Cgil.
“Non è vero quanto dichiarato dal sindacato in merito al mancato confronto, tanto è vero che si sono svolti due incontri nel mese di gennaio. Riguardo all’incontro svoltosi con Assoespressi, ci teniamo a sottolineare che per le consegne ai clienti, Amazon Logistics si avvale di fornitori terzi. Perciò riteniamo che i corretti interlocutori siano i fornitori di servizi di consegna, nonché le Associazioni di Categoria che li rappresentano”, ha replicato con un comunicato Amazon Italia.
Fonte: QuiFinanza – QuiFinanza