Among the Sleep – l’anteprima

Avete mai immaginato di giocare un’avventura a tinte horror interpretando un bambino di due anni che a stento riesce a reggersi sulle sue due paffutelle gambine? Suppongo di no, e questo è il principale motivo del grande successo che Among the Sleep ha riscosso negli ultimi mesi. L’originale team di sviluppo norvegese ha realizzato un indie game del tutto atipico, capace di distinguersi tra la folla di titoli a basso budget che affollano la rete.
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Krillbite Studio ha fatto un gran lavoro per rendere semplice il processo di immedesimazione. Non è da tutti riuscire a mettere il giocatore nelle condizioni di sentirsi un infante.

In Among the Sleep il giocatore è costretto nel fragile corpicino di un bimbo che si trova ad affrontare pericoli ben più grandi di lui. È notte fonda, e la nostra mamma ci ha appena portati a letto. Le palpebre degli occhi sono pesanti e noi siamo sospesi tra sonno e veglia. Improvvisamente qualcosa sembra andare storto, la porta della cameretta cigola, un’ombra porta via il nostro Teddy Bear, la culla viene capovolta e ci ritroviamo a gattonare in giro per la stanza, con gli occhietti gonfi di sonno. Cos’è successo? Dov’è il nostro orsacchiotto? Perché la mamma non interviene? Un incipit davvero inquietante, per un’alfa breve ma di grande impatto.
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Krillbite Studio ha fatto un gran lavoro per rendere semplice il processo di immedesimazione. Non è da tutti riuscire a mettere il giocatore nelle condizioni di sentirsi un infante: l’empatia è praticamente immediata, grazie a una storia coinvolgente al punto giusto, ma l’immedesimazione è tutta un’altra cosa. Per ottenere questo risultato, i ragazzi di Krillbite hanno lavorato a fondo sulle meccaniche di gioco: i bambini non usano armi, non sanno cosa significhi difendersi e si stancano facilmente. Aprire una porta è un’impresa, spostare una sedia una grande prova di coraggio e la casa, vista da questa prospettiva, è gigantesca e piena di insidie.

In Among the Sleep il giocatore è costretto nel fragile corpicino di un bimbo che si trova ad affrontare pericoli ben più grandi di lui.

La prima difficoltà che si incontra nel gioco è riuscire ad uscire dalla cameretta; un adulto potrebbe girare la maniglia e aprire la porta, ma per un bimbo di due anni, la soluzione non è così ovvia. Per giocare ad Among the Sleep, e proseguire nell’avventura, è necessario abituarsi a pensare in modo elementare, così come farebbe un bambino che a stento si regge in piedi da solo. L’unico modo per aprire la porta, infatti, è disobbedire alla mamma e salire in piedi su una sedia, per poi finalmente poter girare il pomello. Una volta superato questo primo ostacolo, verrà pian piano naturale al giocatore adottare questa particolare forma mentis.
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Il supporto nativo a Oculus Rift è di grande qualità, soprattutto grazie a un’interfaccia quasi totalmente assente e a una grafica semplice e pulita.

La visuale in prima persona e la possibilità di vivere l’avventura in realtà virtuale rendono Among the Sleep un titolo davvero inquietante, in cui si respira fin dai primi minuti quel senso di inquietudine e insicurezza che accompagna la vita dei bambini. Il supporto nativo a Oculus Rift è di grande qualità, soprattutto grazie a un’interfaccia quasi totalmente assente e a una grafica semplice e pulita, che ricerca la qualità non in texture complesse ma in un’atmosfera cupa e straniante. Il connubio tra realtà virtuale e orrore dimostra ancora una volta di essere un matrimonio perfetto.
Con il trascorrere dei minuti, l’avventura vissuta dal nostro piccolo protagonista prende una piega sempre più orientata al thrilling. Si contano sulle punte delle dita le scene in cui realmente vediamo la creatura mostruosa che presumiamo sia causa della scomparsa di nostra madre, e quando accade è questione di pochi fotogrammi, l’ombra nera si dissolve immediatamente nel nulla.
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La prima difficoltà che si incontra nel gioco è riuscire ad uscire dalla cameretta

Durante l’esperienza di gioco ho potuto perlustrare a fondo tutta la casa, lasciandomi sorprendere dalla cura che Krillbite ha messo nel pensare l’ambiente di gioco. La maggior parte dei luoghi è accessibile tramite alcuni semplici escamotage che annullano gli ovvi ostacoli dovuti alla statura del nostro minuto protagonista.
Un ruolo molto importante è dato anche al comparto audio, che, come in ogni horror che si rispetti, è costituito da un’ampia gamma di suoni inquietanti, porte che cigolano, finestre che sbattono e violenti tuoni, che illuminano a giorno le stanze della casa. La musica, dalle sonorità industrial ambient vicine a quelle del maestro Yamaoka, è estremamente misurata e si mescola alla perfezione con il soffice rumore dei passetti incerti del piccolo protagonista e con il suo respiro corto e affannoso.
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Come molti indie, la produzione di Among the Sleep è passata attraverso una lunga trafila, prima alla ricerca di finanziatori su Kickstarter e poi di un distributore su Steam Greenlight. Ora sembra che il titolo abbia trovato il suo spazio, e l’uscita di questo eccentrico titolo è prevista per il secondo trimestre 2014. Io, personalmente, non vedo l’ora di poterlo provare tutto d’un fiato, armata del mio Oculus Rift, ma non temano i reticenti della VR, il gioco sarà subito disponibile in entrambe le versioni, sia la suddetta che quella standard.